Lavori flop, crolli nelle vie del centro e psicosi vasca: danni per 900 mila euro. Tutti i numeri


Lavori conclusi in tempi record, i fondi comunitari spesi fino all’ultimo centesimo, i cantieri chiusi entro i termini ordinati dall’Unione Europea. Peccato che, un anno e mezzo dopo, inizi a franare tutto a Torre del Greco. Il sogno Piu Europa, il grandioso progetto di restyling del centro storico di Torre del Greco, inizia a sgretolarsi: le opere sono costate 3,5 milioni di euro di finanziamenti Ue ma la conta dei danni tra pavimentazione sbagliata, crolli, errori progettuali e manutenzione straordinaria sfiora i 900mila euro.

La stima è degli stessi tecnici di Palazzo Baronale che hanno quantificato in poco meno di un milione di euro le conseguenze degli interventi. Soldi che il Comune ora dovrà cercare di recuperare addebitandoli all’azienda responsabile delle opere realizzate male: la speranza è evitare ulteriori beffe attraverso le fideiussioni. Ecco la mappa dei danni.

La fontana di Capo Torre
Doveva essere la punta di diamante dell’intero programma Piu Europa, l’opera che avrebbe rivoluzionato l’arredo urbano del centro città e le abitudini dei torresi. Invece, a un anno e mezzo dalla consegna dei lavori, si è rivelata un pozzo senza fondo: la manutenzione straordinaria è costata 50mila euro, l’impianto di riciclo si è guastato con la conseguenza che l’acqua è diventata prima verde, poi schiumosa. Ora la fontana ornamentale è tristemente transennata, in attesa del completamento degli interventi di manutenzione straordinaria.
Le vie dello shopping
Pavimentazione in prezioso basolato lavico per riqualificare via Roma, via Colamarino e le piazze adiacenti con un look che ricordasse le origini vesuviane della città. Un anno dopo nelle vie dello shopping i basoli mostrano crepe e cedimenti in diversi punti e i marciapiedi non sono stati realizzati a regola d’arte.
La ditta
A eseguire i lavori che hanno necessitato di interventi correttivi è stata l’azienda Castaldo: in totale 900mila euro di opere sbagliate che il Comune dovrebbe riuscire a far pagare alla ditta edile attraverso le polizze fideiussorie stipulate prima dell’apertura dei cantieri.


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