Porto-Scala, Protezione Civile: “In caso di condizioni avverse ci saranno danni ingenti”


«Un’opera che rappresenterá la svolta della nostra città». Fu questa la lusinghiera presentazione che l’ex sindaco Borriello fece della passeggiata porto-scala alla grande inaugurazione di marzo 2016: il nuovo waterfront di via Calastro, realizzato dopo un cantiere di quasi un anno, aveva in effetti tutti i numeri per essere considerato all’unanimità il fiore all’occhiello della nostra città.

Veduta spettacolare, area verde e area giochi per i più piccoli, panchine e attrezzatura sportiva, vasta scelta di locali nei dintorni, la Grande Bellezza corallina si configurava come una location carica di glamour sia per cittadini che per turisti viste le sue mille possibilità: sole e mare al mattino (La Scala è notoriamente uno dei tratti di mare più limpidi di Torre del Greco), jogging, pranzo e cena vista mare, brezza profumata di salsedine che rende più piacevole ogni passeggiata, romantica o familiare che sia.

Ma a poco più di un anno dall’apertura dell’attrattiva originaria resta poco o niente, anzi la passeggiata è forse il più grande flop del progetto Più Europa, il faraonico restyling comunitario costato 3 milioni di euro: la suggestività del luogo è la stessa, le possibilità di goderne sono dimezzate, per incuria e per sfortuna. Sette mesi dopo, la passeggiata porta più evidenti che mai i segni della mareggiata notturna che l’ha parzialmemte distrutta a febbraio: le barriere frangiflutti non ressero l’urto delle onde, solo parcheggio e panchine scamparono al disastro. Duri i moniti dell’opposizione, forte l’indignazione della cittadinanza: la monumentale opera era costata un milione e duecentomila euro, vanificati in una sola notte da un’inadeguata conduzione dei lavori che ne aveva comportato la distruzione al primo segno di maltempo.

Al sopralluogo di tecnici e assessori seguito alla mareggiata l’allora assessore ai lavori pubblici Luigi Mele illustrò un immediato piano di riparazione: una protezione a pelo d’acqua a 30 metri da quella preesistente o l’ampliamento con due gradoni da 4 metri caoaci di sminuire le onde. Ma nessuna delle opzioni è stata mai realizzata: l’unico intervento effettuato resta la pulizia da pietre e detriti a cura di volontari e protezione civile il giorno dopo la mareggiata. Un day after persino più memorabile della stessa calamità: il bobcat ribaltatosi durante le operazioni di bonifica aumentò la sfiducia e l’ironia di cittadini e opposizione nei confronti dell’amministrazione e dei suoi tecnici. I danni non sono stati riparati, i tratti coinvolti sono tuttora isolati.

Il Forum dei Giovani non lo ha dimenticato e ha protocollato all’amministrazione una richiesta di intervento sul molo Ponente e sulla relativa passeggiata, mai accolta. La loro oculata ricostruzione del pietoso status del waterfront ha evidenziato criticità precise reiterate nel tempo: il sovraffollamento del parcheggio nella stagione di punta e il conseguente posteggio dei veicoli sulla passeggiata ha provocato buche nella pavimentazione, causa di cadute e infortuni specie per i più piccoli, senza contare che rappresentano un ostacolo importante al passaggio di passeggini e smart scooters.

I cestini installati in fase di costruzione della passeggiata appaiono troppo piccoli e in numero troppo esiguo per far fronte alle esigenze di un luogo così suggestivo e frequentato: turisti e cittadini non particolarmente evoluti hanno ritenuto automatico gettare cartacce e rifiuti di ogni genere sul pavimento, trovando pieni i bidoni. La replica non è arrivata dai vertici nè dall’allora assessore all’Ambiente Luigi Mele, così almeno a quest’ ultima problematica i ragazzi hanno deciso di provvedere da soli con l’aiuto dei volontari che ne hanno a loro volta sposato la causa, con una sessione di pulizie denominata Passeggiate Pulite.

Ma dopo poche settimane la Passeggiata appare di nuovo in preda all’incuria. A preoccupare maggiormente è l’inspiegabile, mancata esecuzione delle riparazioni: «Non esiste un calendario di lavoro, almeno per ora. In caso di condizioni meteorologiche instabili si verificheranno sicuramente danni ingenti come a febbraio», fa sapere la Protezione Civile di Torre del Greco.

I lavori alla Scala, lasciati in sospeso dall’ex amministrazione, non sembrano figurare neppure tra le immediate priorità del commissario Barbato, che nella conferenza di presentazione ha definito l’emergenza rifiuti come suo maggiore impegno. Per ora c’è solo da augurarsi che la passerella resista al cattivo tempo previsto nei prossimi giorni.


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