Coronavirus, Tocilizumab chiesto per ospedale di Boscotrecase: “Situazione apocalittica”


Colpisce in maniera particolare una lettera inviata al presidente Vincenzo De Luca da Michele Langella, consigliere comunale di Torre del Greco, che definisce “situazione apocalittica” quella in atto all’ospedale di Boscotrecase, alle prese con i pazienti affetti da coronavirus.

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Il nosocomio serve il bacino di popolazione che rientra nei comuni di Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno e Trecase, ma in questo momento anche città limitrofe come Torre del Greco, visto che l’ospedale è stato dedicato al trattamento dei casi di Covid-19. Di seguito il testo integrale della lettera:

“Egregio Presidente,
consapevole del proficuo lavoro pragmatico della presidenza della Regione Campania, che in queste settimane sta dando prova di coordinamento e direzione ineccepibile, ritengo doveroso informare che a fronte dell’ emergenza Covid-19 la situazione che registriamo al nosocomio Sant’Anna e Santissima Maria della Neve a Boscotrecase è apocalittica.

Urge con necessità ed urgenza predisporre immediatamente la sperimentazione AIFA del Pascale di Napoli per i pazienti in terapia intensiva.

“Lo chiedo con senso di umana necessità : è fondamentale per il personale medico poter garantire ai pazienti il miraggio di una comprovata speranza. Lo chiedo per le vite in balia di un respiratore, per i medici impossibilitati a poter essere in grado di gestire la devoluzione infettiva. Lo chiedo per il saldo miraggio della sanità campana, al cospetto del focolaio vesuviano così impervio nel far fronte al costante aumento dei contagiati.

“Lo chiedo nell’immediato per poter immediatamente intervenire prima che possa essere troppo tardi. Lo chiedo allo stremo di pensieri ed energie che si sforzano ogni giorno di tutelare e vegliare sulla salute dei nostri concittadini, fratelli e sorelle di un momento storico delicatissimo.

“Lo chiedo a fronte del dovere etico e morale di consigliere comunale della città di Torre del Greco, rappresentante istituzionale di una città che ogni giorno misura le sue debolezze e le sue fragilità tra paure e timide speranze. Lo chiedo perché mi sento un inutile e umile servitore della mia città e il senso della mia missione non può esimermi dal farlo”.


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