Incredibile! La festa dei Quattro Altari ha origini milanesi


La Festa dei Quattro Altari veniva celebrata, fino a pochi anni fa, a Torre del Greco nel giorno dell’ottava della celebrazione eucaristica del Corpus Domini, e per questo veniva chiamata anche “l’Ottava”.

Durante la festività, in quattro punti specifici del centro storico, venivano eretti giganteschi pannelli dipinti, raffiguranti immagini sacre e abbelliti da composizioni floreali, detti “altari”. Le postazioni rimanevano esposte per tre giorni e, alla mezzanotte del terzo giorno, i migliori fuochisti torresi si esibivano nelle tradizionali e immancabili “botte a mare”, illuminando l’intera costa torrese con meraviglie pirotecniche.

altare

Altare

L’evento era fra i più sentiti per la comunità torrese e le strade si riempivano di gente, musiche e bancarelle per i tre giorni della festa. Eppure, questa celebrazione, non ebbe origine a Torre del Greco, ma a Milano.

Fu, infatti, il milanese Sant’Antonio Maria Zaccaria a istituire, nella metà del 1500, la pratica delle “Quarant’ore” che consisteva nell’esposizione dell’Eucarestia per, appunto, quaranta ore nel giorno dell’ottava del Corpus Domini. Papa Urbano IV ufficializzò il rito nel 1592 per celebrare il centenario della scoperta delle Americhe da parte di Cristoforo Colombo: durante l’esposizione delle quaranta ore, infatti, si impartiva ai fedeli la benedizione eucaristica da quattro punti diversi della città, per simboleggiare i quattro continenti allora conosciuti.

quarant'ore

Quarant’ore

Probabilmente a Napoli la pratica delle “Quarant’ore” fu recepita con qualche anno di ritardo rispetto a Roma, anche se non ne abbiamo notizie certe fino a venti anni dopo. Lo storico Ceva Grimaldi racconta che, nel 1616, il vicerè Don Pietro Fernandez de Castro, per festeggiare la costruzione del Palazzo Reale e di altri edifici e strade, statuì che durante il giorno dell’ottava del Corpus Domini i napoletani potessero ricevere la benedizione eucaristica da quattro altari posti nei punti cardine della città.

palazzoreale

Palazzo Reale di Napoli

L’iniziativa fu apprezzata particolarmente dai dominatori spagnoli e dai napoletani che iniziarono a ripeterla ogni anno, al punto che, quando i Borbone conquistarono Napoli, mantennero la tradizione. Lo scrittore francese Sthendhal, trovandosi a Napoli nel 1824, assistette a tale celebrazione  e, estasiato, la descrisse in un passo del romanzo “Il Rosso e Il Nero”.

Non sappiamo, esattamente, quando Torre del Greco fece suo il rito delle “Quarant’ore” trasformandolo nella “Festa dei Quattro Altari”, ma sappiamo che i torresi associarono all’evento la commemorazione di un passaggio importante per la storia della loro città: il riscatto baronale.


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