Torre del Greco, Chiesa della SS Annunziata: un capolavoro di semplicità


La Chiesa della SS Annunziata e l’annesso convento dei PP. Cappuccini fu fondata,  secondo lo storico locale Francesco Balzano, nell’anno 1568 ad opera di  Padre Marco de Mercatis, che la edificò su un suolo di proprietà della Mensa Arcivescovile di Napoli. Ben presto, essa diventò gloria e vanto dell’Ordine dei PP. Cappuccini, che l’ampliarono e ne fecero rifugio per lo spirito e lume di cultura, come testimoniato dalla ricca biblioteca con oltre 2649 volumi allora esistente.

Il Convento e la Chiesa della SS Annunziata furono tra le prime fondazioni dell’ordine dei Cappuccini dell’Italia Meridionale del ‘600 e l’origine francescana della struttura è precisata dallo storico Salvatore Loffredo nell’opera “Turris  Octavae: alias del Greco”.

Nel 1560, nella località allora chiamata «Perontola», l’Università (Comune) di Torre del Greco comprò diversi appezzamenti di terreno perché i Padri Cappuccini vi potessero fondare un Convento e una Chiesa dedicata alla SS Annunziata.

Ai tempi della fondazione, Luigi Carafa era capitano a Torre del Greco. Il paese viveva in un periodo di benessere, grazie sopratutto alla pesca del corallo (tanto che i Borbone chiamarono Torre del Greco “Spugna d’Oro”), ma anche alla presenza di figure di prestigio, quali professionisti, sacerdoti, giuristi ecc.  Per tale motivo, molti furono i nobili spagnoli che, successivamente, raggiunsero la nostra città per curare i propri malanni, come testimoniato anche dalla presenza, sotto la chiesa, di tre lapidi appartenenti ad alcuni di questi, venuti presso il Convento dei Cappuccini «ad recuperandam valetudinem».

L’EDIFICIO

Il territorio torrese è stato spesso devastato da frequenti eruzioni vulcaniche, anche se, le ultime più gravi, quella del 1631 e la disastrosa eruzione del 1794, coinvolsero solo marginalmente la SS Annunziata.

Nel 1631, la lava sfiorò soltanto il Convento, salvato forse dalla gran fede dei Padri Cappuccini che non vollero abbandonare l’edificio, convinti della protezione della Vergine SS Annunziata. Gli spuntoni di roccia lavica presso la proprietà Bottiglieri sono testimonianza dell’evento in questione.

Nel 1794, la lava risparmiò di nuovo il complesso religioso, limitandosi a riempire il burrone che circondava il poggio su cui esso sorgeva.

Dopo l’Unità d’Italia, il Convento divenne proprietà del Comune e, in seguito sede della SS Trinità che, sotto la guida delle monache francescane, accolse le bambine orfane. Nel 1867 i conventi furono soppressi e la struttura divenne proprietà del Municipio, a scapito della biblioteca, i cui libri andarono in parte dispersi nel corso del tempo.
La Chiesa, restituita al culto, divenne parrocchia nel 1935.

Chiesa dell'Annunziata

Foto di repertorio Torreomnia.it

LA STRUTTURA

La Chiesa, anticamente, era in stile barocco, con una settecentesca sacrestia superiore, rivestita di legno pregiato da un laico: il Cappuccino Girolamo da Vietri (1762). Eleganti stipi in radica di noce dalle linee barocche, in cui sono inclusi quattro dipinti, raffiguranti “Cristo morto compianto dalla Maddalena e da angeli”,” il Padre Eterno”, “L’Addolorata e San Giovanni”, opere attribuite a Francesco De Mura (Napoli 1696?), senza escludere “La regalità di Maria”,  realizzata dal pittore Silvestro Buono alla fine del Cinquecento.

La facciata esterna e il campanile, di recente costruzione, mostrano linee semplici ed essenziali di fattura neoclassica.

Il Convento, un tempo, era dotato anche di un Osservatorio metereologico, istituito da Padre Denza nel 1888. E’, infatti, tutt’oggi possibile ammirare, sulla parete laterale esterna della Chiesa, la meridiana con l’asta eliografica che indica le ore.

All’interno, la chiesa è divisa in due navate. La navata centrale presenta nella volta alcune tele settecentesche. Sulla parete del presbiterio è possibile ammirare un dipinto su tavola del ‘500 raffigurante l’Annunciazione, ai cui lati si mostrano due opere raffiguranti S. Francesco con pecorella e S. Pietro d’Alcantara in estasi.

Davvero suggestivo è il Cristo agonizzante in croce, completamente realizzato in legno, probabilmente ad opera dello stesso artista ideatore del Cristo in croce, presente nella Chiesa di San Giovanni Rotondo, davanti al quale soleva pregare Padre Pio, durante la sua santa vita.

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Foto repertorio di “Torreomnia.it”

 

Da non dimenticare, infine, lo splendido organo settecentesco a 350 canne, tornate a suonare dopo ben quarant’anni di silenzio, grazie all’impegno di Don Vincenzo Oliviero.

Attualmente, il Convento dei Padri Cappuccini è oggetto di importanti lavori di straordinaria manutenzione, in quanto coinvolto nel Programma P.I.U. Europa, per il recupero, restauro e riutilizzo dell’ex Orfanotrofio della SS Trinità, in un più ampio progetto di riqualificazione urbana.


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