Gesto volontario o mera coincidenza ha una rilevanza puramente giudiziaria, ciò che incide sull’accaduto è invece la libertà nel poter utilizzare un’arma da fuoco, in strade cittadine affollate, senza interventi incisivi atti a limitarne, anzi evitarne, l’uso. Nonostante questo, è difficile comprendere se l’atto intimidatorio fosse diretto per intimorire un commerciante o se fosse diretto per intimorire coloro che dovrebbero proteggere i cittadini.
Un intervento che ricorda quello avvenuto a Secondigliano qualche settimana fa. A detta delle vittime, interventi di difficile contrasto anche a causa di risorse economiche stentate che impedirebbero di contrastare adeguatamente questi atti criminosi. L’associazione antiracket di Pianura, che già dopo l’accaduto si era espresso definendo l’atto “di una gravità inaudita”, in serata ha ammesso di aver richiesto un incontro urgente con il Questore, avvenuto alle nove di questa mattina. Un incontro solidale in cui i membri dell’associazione abbracceranno, metaforicamente, i membri delle forze armate.
Intanto, la Procura ha aperto il fascicolo per avviare le indagini e catturare il colpevole.