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Video. Scampia, un ragazzo racconta: “A 10 anni ero nella paranza, giocavamo a sparare”

“Quando avevo 10 anni giocavamo a guardie e ladri con le pistole di plastica, poi man mano venivano altri ragazzi a dire possiamo giocare anche noi? Poi man mano siamo cresciuti e un giorno abbiamo deciso di comprare pistole vere, inizialmente a salve. Avevo 13 anni quando le abbiamo comprate”. A raccontarlo è un ragazzo (oggi quindicenne) che viveva a Scampia, e che, insieme ai suoi coetanei (erano circa 100), poco più che bambino aveva iniziato a giocare ad essere camorrista.

Inizialmente era solo un divertimento, poi è diventato qualcosa di più. Un modo per “guadagnarci il rispetto. Con le pistole andavamo in altri parchi e mettevamo paura, oppure sparavamo in aria. La gente si affacciava per guardare, vedeva che eravamo troppi ed entravano di nuovo dentro. La nostra intenzione era mettere paura a chi ci mancava di rispetto, altri ragazzi di paranza”. Il ragazzo, che non mostra il volto per la sua sicurezza e per la minore età, è stato ascoltato dai microfoni de Il Mattino, e ha raccontato con estrema naturalezza particolari inquietanti, mostrando che a Scampia, e purtroppo non solo a Scampia, l’infanzia e l’adolescenza sono vissuti come un passaggio verso qualcosa di più “grande”: Dietro di noi non c’era la camorra, non abbiamo avuto problemi. Io sono fuori da questa paranza già da due anni perché molti miei amici sono entrati nel vero giro, crescendo qualcuno ha capito che questa vita qua gli piaceva. Almeno 50 di quei miei amici fanno parte del sistema, spacciano, fanno favori a persone più grandi”.

Lui, però, non ha voluto continuare. Ha lasciato Scampia e non ha più rapporti con i suoi vecchi “amici di paranza”: “Quando me lo raccontarono io ho preferito uscirne e ora sono tranquillo. Mi hanno tirato dentro tante volte ma sono sempre uscito, non ho mai voluto rientrarci, per paura”.

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