Atterrando sulla cometa gli scienziati sperano di raccogliere quante più informazioni possibili, ma quello che accadrà non lo sapremo mai: un attimo prima dell’impatto, infatti, la sonda si autodistruggerà, perché è programmata per spegnersi automaticamente davanti ad un ostacolo. A quel punto potrebbe frantumarsi, adagiarsi, oppure perdersi nello spazio rimbalzando.
La cometa è stata lanciata 12 anni, 6 mesi e 28 giorni fa, percorrendo quasi 8 miliardi di chilometri nello spazio, raccogliendo circa 21.000 informazioni scientifiche, dando agli studiosi materiale prezioso per continuare le loro ricerche.
Anche Napoli ha contribuito alla missione, grazie a Giada, uno strumento sviluppato presso l’Osservatorio astronomico di Capodimonte e il laboratorio di Fisica cosmica e planetologia dell’Università Parthenope, sotto la guida dell’astrofisica Alessandra Rotundi.
Giada ha analizzato le caratteristiche dei grani di polvere raccolti intorno al nucleo della cometa, per valutare la composizione e la presenza di molecole precorritrici della vita nello spazio. È stata scoperta, infatti, una grande quantità di molecole organiche, tra le quali la glicina (un aminoacido).
La missione può essere seguita in diretta sui canali 146 del digitale terrestre o 33 di Tivùsat.