neonato
Il problema, secondo il giudice, sarebbe potuto (e dovuto) emergere tramite il tracciato cadioctografico, da realizzare qualche ora prima del parto.
Se fosse stato praticato un taglio cesareo, infatti, il bimbo probabilmente sarebbe vivo. Una ginecologa e un ostetrico dal 2015 sono sotto processo per i reati di concorso in interruzione colposa di gravidanza.
I coniugi, comunque, puntano al massimo del risarcimento: 400mila euro, è questa la richiesta che verrà presentata in appello.