Un passaggio rapido, dicevamo, durato pochi secondi, che ha lasciato però una scia luminosa persistente, tanto da permettere alle attrezzature della postazione di San Giorgio a Cremano (la più a sud d’Europa) di poterla fotografare. I ricercatori, ora, stano cercando di capire se anche altre telecamere della rete IMTN (Italian Meteor and TLE Network) siano riuscite a catturare lo stesso fenomeno. Se così fosse sarà possibile “triangolare” il fenomeno, cioè calcolare l’angolo di entrata in atmosfera dell’oggetto e la sua provenienza.
Un fenomeno astronomico affascinante, quello del bolide, non solo per scienziati, ma anche per innamorati e sognatori, che potrebbe essere l’anticipazione dell’arrivo della c.d. Cometa di Natale (46P/Wirtanen). Infatti, proprio in attesa di questa piovono in atmosfera piccoli asteroidi. Queste “stelle cadenti” in realtà sono residui rocciosi provenienti dallo spazio infinito e che impattano con l’atmosfera incendiandosi e disintegrandosi prima di raggiungere il suolo a velocità stimate nell’ordine delle decine di chilometri al secondo. Forse proprio quello che è successo alla meteora che alcuni giorni fa ha illuminato il cielo partenopeo.