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La Maratona di Napoli come New York: c’è un legame segreto che accomuna i due eventi

Ieri si è conclusa la sesta “Napoli City Half Marathon”, una maratona che da 6 anni lega la città di Napoli a New York.

Il percorso previsto era il seguente: viale Giulio Cesare, via Caracciolo, via Partenope, via Nazario sauro, via Acton, via Cristoforo Colombo, via Nuova Marina, via Vespucci, ponte della Maddalena, via Volta, via Reggia di Portici, via Volta, via Nuova Marina, via Cristoforo Colombo, via Campodisola, piazza Bovio, via Depretis, piazza Municipio, via Vittorio Emanuele, piazza Trieste e Trento, via Santa Lucia, via Partenope, via Caracciolo, via Giulio Cesare, piazzale Tecchio Mostra d’oltremare.

A tagliare per primo il traguardo è stato Nguse Amlosom, che ha avuto come coach Massimo Magnani, che l’ha seguito sulle strade napoletane, coprendo la distanza di 14,5 km in 1h02’09”. Primo italiano Yassine Rachik (Atletica Casone Noceto), quarto assoluto in 1h 02’29”.

George Hirsch, fondatore e attuale presidente onorario della New York City Marathon, afferma a La Repubblica:

“Sono felice che si svolga la Napoli Half Marathon. Il comune è molto attivo. In dicembre ho incontrato il sindaco Luigi De Magistris. Abbiamo parlato di quello che è l’impatto economico e sociale della Maratona di New York. Di come potrebbe essere anche per Napoli. De Magistris ha detto di essere consapevole di come, per far crescere una maratona, occorra del tempo, ma ci sta lavorando.

“Io sono ottimista perché c’è una grande volontà di realizzare. Una vera leadership. Questo è essenziale. Carlo Capalbo, napoletano che vive a Praga, fondatore della Maratona di Praga e presidente della commissione IAAF, è uno dei migliori ‘race directors’ del mondo. La sua Run Czech vede una grande organizzazione con programmi giovanili molto importanti. Ora sta portando la stessa energia a Napoli. Può fare qualcosa di eccezionale per la sua città natale. Ne sono convinto”.

George Hirsch nel 1976 aiutò Fred Lebow a iniziare la maratona della città di New York in occasione del bicentenario della nazione e dopo il successo della prima gara, divenne uno degli eventi sportivi più importanti al mondo che si tiene ancora oggi.

George Hirsch ha un forte legame con la città di Napoli poiché ha prestato servizio come ufficiale di marina americano tra il 1957 ed il 1960.

Dopo il suo periodo a Napoli, Hirsch è rimasto molto legato all’Italia, infatti è stato editore della rivista “Cucina Italiana”.

Il suo consiglio oggi, oltre a quello di non copiare mai un’altra maratona, è quello di fare squadra e lavorare insieme.