I fornitori erano due austriaci in contatto con la criminalità organizzata campana, i quali negli anni sono riusciti a fornire ai camorristi vere e proprie armi da guerra come Kalashnikov e Skorpion, oltre a pistole e fucili.
Inoltre i fornitori per non essere intercettati dagli inquirenti, come conferma anche il Corriere del Mezzogiorno, utilizzavano un linguaggio in codice di stampo “automobilistico”, “vestiario” o “domestico”. Quindi una pistola semiautomatica, diventava “la smart”, una pistola calibro 38 diventava “scarpa 38” e le munizione “lampadine”.