“Appena fatto il test, mi misi in quarantena. Ho continuato a lavorare al Pascale, per cinque giorni, sia in reparto che in sala operatoria. Ma questo non ha rappresentato un problema perché già all’epoca eravamo stati dotati di Dpi, i sistemi di protezione individuale. Quindi, un contagio rischioso per la comunità sarebbe stato difficile e la conferma è arrivata dai tamponi effettuati successivamente alla mia positività: tutti risultati negativi, collaboratori, pazienti e colleghi che avevano interagito con me“.
Infine la guarigione:
“Ho avuto la risposta del primo tampone dopo due giorni per scoprire se ero guarito ed è risultato negativo. Per protocollo però bisogna sottoporsi a un secondo tampone entro 24-48 ore. Il secondo test mi è stato praticato domenica 5 aprile e ancora non è arrivato il risultato. Se fosse stati rispettati i tempi sarei tornato a lavoro da almeno una settimana e sette giorni significano tanto per pazienti affetti da tumore”.