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Il prof. Barbero al San Carlo, centinaia di studenti in fila. La Napoli che non fanno vedere in TV

Uno schiaffo a chi spesso ha criticato i giovani di oggi e alla loro “poca voglia di apprendere”. Potrebbe essere lo slogan della situazione paranormale che sta vivendo la Federico II nelle ultimissime ore. Infatti l’università partenopea nei giorni scorsi ha annunciato la possibilità a tutti gli studenti delle proprie sedi, la possibilità di vivere il prossimo 11 marzo alle ore 17:00 una lezione con lo storico Alessandro Barbero. Lo scrittore italiano è uno dei personaggi del momento, soprattutto tra i giovani e il successo che sta avendo a Napoli ha mandato in tilt i server del sito dell’università.

Una lezione con Barbero, l’iniziativa della Federico II che ha mandato in tilt il sito

Per la lezione dell’11 marzo, infatti, l’università ha deciso di mettere a disposizione un cospicuo numero di biglietti. Per accedere al teatro San Carlo servirà ritirare un biglietto presso il botteghino del lirico proprio in questi giorni ad orari ben definiti, ma solo fino ad esaurimento posti. E per ogni persona che si presenti al botteghino non è possibile richiedere più di due biglietti. Le file sono già iniziate, sono state tante le testimonianze social di moltissimi studenti che si sono accampati dalle prime ore del mattino per avere il ticket. Anche lo stesso sito dell’Università Federico II di Napoli è andato in overbooking.

L’appuntamento, organizzato nell’ambito delle Giornate di Divulgazione di F2Cultura per le celebrazioni degli 800 anni dell’Ateneo Federico II si svolgerà al San Carlo, proprio per accogliere più studenti. Cresce dunque l’attesa per lo storico, che con i suoi modi di raccontare e spiegare ha sempre affascinato tanti giovani, anche tramite il suo programma “Superquark”, oltre ai tanti libri di successo che hanno costellato la sua splendida carriera.

Classe 01, nato e cresciuto con la voglia di scrivere e raccontare lo sport. Dal 2020 in giro tra sale e tribune stampa con un carico di passione e di "garra charrua".