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Sciopero dei trasporti contro il genocidio a Gaza: a Napoli metro, bus e funicolari fermi 24 ore

ANM ha comunicato che lunedì 22 settembre 2025 i servizi di trasporto pubblico a Napoli subiranno forti limitazioni a causa dello sciopero generale indetto dall’organizzazione sindacale USB. Lo stop durerà 24 ore, dalle 03:01 del 22 settembre alle 03:00 del giorno successivo, con fasce di garanzia per pendolari e studenti.

Il servizio di tram, bus e filobus sarà garantito dalle 5:30 alle 8:30 e dalle 17:00 alle 20:00. La metro Linea 1 effettuerà le ultime corse mattutine intorno alle 9:10, riprendendo nel pomeriggio fino alle 19:40. La Linea 6 si fermerà dopo le 9:14, mentre le funicolari offriranno corse garantite alle 9:20, 17:00 e 19:50. Nessun prolungamento serale sarà effettuato.

Le ragioni dello sciopero: Gaza al centro della protesta

Lo sciopero non riguarda soltanto questioni sindacali, ma assume un forte valore politico e internazionale. USB denuncia infatti l’“aggravarsi della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza”, parlando apertamente di “genocidio da parte dello Stato di Israele”.

Nella nota si sottolinea la “rapina di territorio palestinese” e il blocco degli aiuti umanitari da parte dell’esercito israeliano, che avrebbe già provocato morti per fame oltre alle decine di migliaia di vittime civili, tra cui bambini, donne, giornalisti e operatori sanitari.

L’allarme sulla Global Sumud Flotilla

Tra le motivazioni anche la denuncia delle minacce israeliane contro la missione umanitaria “Global Sumud Flotilla”, che trasporta derrate alimentari verso Gaza con la presenza a bordo di cittadini e sindacalisti italiani. Secondo USB, i recenti attacchi con droni a navi ancorate in acque tunisine dimostrerebbero il rischio concreto di un’aggressione armata.

La protesta vuole inoltre puntare il dito contro l’inerzia del Governo italiano e dell’Unione Europea, accusati di non aver preso misure concrete contro Israele e di aver equiparato i membri della Flotilla a terroristi. USB chiede “sanzioni adeguate e l’interruzione di ogni collaborazione economica, scientifica e politica con lo Stato di Israele”.

Le motivazioni dello sciopero

CONTRO l’aggravarsi della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza oggetto di un vero e proprio genocidio da parte dello Stato di Israele e la continua rapina di territorio Palestinese al fine di annettere la Cisgiordania;

CONTRO il totale blocco da parte dell’esercito israeliano degli arrivi umanitari alla popolazione stremata che ha già creato numerosi casi di morti per fame, oltre alle decine di migliaia di morti tra cui bambini, donne, giornalisti, operatori sanitari;

CONTRO le gravi minacce di attacco da parte del Governo Israeliano nei confronti delle navi della missione umanitaria mondiale “Global Sumud Flotilla”, che vede a bordo la presenza di cittadini, lavoratori e sindacalisti italiani, per impedire, anche con le armi, l’arrivo di derrate alimentari, generi di prima necessità ai cittadini Palestinesi della Striscia di Gaza prefigurando così una vera e propria azione di guerra anche nei confronti di cittadini Italiani;

CONTRO il rischio concreto di attacco da parte delle forze armate Israeliane alle navi della Flotilla, rischio avvalorato da ben due attacchi con droni a navi ormeggiate a largo della Tunisia nei giorni scorsi;

CONTRO l’inerzia del Governo Italiano e dell’Unione Europea nel respingere le gravi affermazioni dei ministri Israeliani che equiparano gli equipaggi della GSF a terroristi; Vista l’indisponibilità dell’Unione Europea e del Governo Italiano di imporre sanzioni adeguate alla gravità della situazione e ad interrompere ogni relazione istituzionale e collaborazione economica, scientifica e politica con lo stato di Israele.