Giorgia Meloni e Giorgio Zinno
Il sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, ha criticato duramente il meccanismo adottato dal Governo per l’assegnazione della Carta solidale Dedicata a Te, definendolo ingiusto e penalizzante per il Sud e per chi si trova in reale difficoltà economica. Secondo Zinno, i dati relativi al comune di San Giorgio a Cremano dimostrano l’iniquità del sistema: su 3.514 aventi diritto, solo 1.497 persone riceveranno la carta.
Il primo cittadino Zinno ha affermato che “Il Governo ha utilizzato un meccanismo ingiusto per i cittadini veramente in difficoltà, attuando un altro scippo ai danni del Sud“. Il decreto ministeriale spiega che l’assegnazione delle carte ai Comuni si basa su due criteri: il 50% delle carte è distribuito in base alla popolazione residente, mentre il restante 50% è assegnato considerando la distanza tra il reddito pro capite medio del Comune e quello nazionale, ponderata per la popolazione. In pratica, il numero di abitanti assume un peso determinante nell’assegnazione delle carte.
“Questo significa,” afferma Zinno, “che un Comune del Piemonte o del Veneto con lo stesso numero di abitanti di San Giorgio a Cremano, ma con meno persone in difficoltà economica, riceverà comunque un numero di carte simile al nostro. Questo è inaccettabile!”.
Le stime indicano che, a causa di questa clausola, nel Nord si può beneficiare della carta anche con un ISEE superiore ai 14mila euro, mentre al Sud il limite è poco superiore ai 5mila euro. La norma prevede inoltre che i Comuni ricevano dall’INPS l’elenco dei beneficiari, selezionati in base ai parametri stabiliti dal Governo. Né i Comuni né l’INPS hanno la possibilità di influire sulla selezione, che è interamente gestita dal Ministero.
“Si tratta dell’ennesima truffa ai danni dei cittadini del Sud da parte di un Governo che ha voluto fortemente la legge Spacca-Italia sull’autonomia differenziata – conclude Zinno – Come scritto nel ricorso della Regione Campania, la legge consente una devoluzione di competenze alle Regioni così ampia ed incontrollata – anche in materie riguardanti diritti fondamentali e servizi di civiltà come la sanità, la scuola pubblica, la previdenza integrativa, la protezione civile – da minare la stessa sovranità dello Stato e rompere l’unità nazionale e l’eguaglianza dei cittadini delle diverse aree del Paese. Sembra che il Governo abbia già iniziato da singoli provvedimenti ad attuare lo Spacca-Italia, ma noi non staremo zitti: chiederemo nel merito, l’intervento dei parlamentari campani, della Regione e dell’Anci contro questa nuova “porcheria” ai danni delle persone in difficoltà“.