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ADDIO/ Morto Raffaele De Maio, artista torrese: ha ideato numerosi carri dell’Immacolata

Si è spento ieri all’età di 89 anni il professor Raffaele De Maio, artista e scenografo di Torre del Greco, autore di numerosi bozzetti di carri dell’Immacolata e di opere per la Festa dei Quattro Altari.

Addio al prof Raffaele De Maio

Ha lasciato la sua vita terrena nella giornata di ieri, 18 dicembre. Giusto in tempo per vedere l’ultima delle sue opere solcare le strade della sua città, Torre del Greco. Il professor Raffaele De Maio è stato infatti consulente artistico del bozzetto del carro dell’Immacolata 2023, intitolato “Maria, nome dolcissimo” e progettato da Alfonso Raiola. Sua anche l’idea del carro portato in processione nel 2022, dal titolo “Ave Maria”: quel progetto realizzato nel 2020 e rimasto su carta per due lunghi anni, a causa della pandemia.

Il prof. De Maio ai nostri microfoni durante la processione dell’Immacolata 2022

Proprio lo scorso anno, il professor De Maio aveva aperto le porte della sua casa-museo in esclusiva alle telecamere di Vesuviolive.it, concedendoci una lunga ed emozionante intervista, ricca di memorie ed aneddoti. Lo avevamo poi incontrato nuovamente in strada, in piazza Martiri D’Africa, a due passi da casa sua, dove nonostante le difficoltà motorie aveva fatto di tutto per non perdersi la processione.

Ai microfoni di VL disse: “L’Immacolata è la nostra famiglia”

Il professore, già scenografo per la Rai e realizzatore di numerose opere per la Festa dei Quattro Altari, altra antica tradizione popolare torrese, spiegò ai nostri microfoni il suo rapporto con l’Immacolata: “Alla Festa dei Quattro Altari sono legato per motivi professionali, ma l’Immacolata è diversa, la Madonna è famiglia. E’ una tradizione che non morirà mai” dice con nostalgia, indicando il bozzetto del carro realizzato da suo padre negli anni ’30 appeso alla parete.

Tra i vari aneddoti venuti fuori durante l’intervista, il suo ricordo di un viaggio negli Stati Uniti quando scoprì la fede proprio nei confronti dell’Immacolata che lui tanto amava, da parte degli emigrati italiani: un amore che all’epoca travalicava gli oceani e i continenti sui piroscafi carichi di torresi e napoletani che andavano a cercare fortuna negli States.

“I torresi nel mondo sono legatissimi alla loro Immacolata. Mi trovavo a New York con Luigi Necchi quando leggiamo su un giornale che un gruppo di torresi stava celebrando l’8 dicembre, e decidiamo di andare a far visita. E’ stato incredibile scoprire che c’era un quadro a grandezza naturale della nostra Madonna, che veniva celebrata anche lì. E’ stato come entrare nella Basilica di Santa Croce”.

Sono nato mentre il Napoli vinceva il suo primo scudetto. Un "odi et amo" con questa terra, lungo una vita intera. Foto, videomaker, scrittura: do ossigeno a tutti i mezzi che mi consentono di raccontare la realtà, la mia realtà. Per i social sono #ilmennyquoditiano