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Minacce e calunnie per mettere in scena un incidente: donna di Torre del Greco a processo

Avrebbe denunciato un incidente a Civitanova, in provincia di Macerata, inventandone la dinamica per risultarne la vittima e minacciando una donna per farle testimoniare il falso: per questo, una 29enne originaria di Torre del Greco è finita a processo nelle Marche.

Minacce e calunnie per incidente nelle Marche, 29enne torrese a processo

I fatti – stando a quanto riporta “Il Resto del Carlino” – risalirebbero a 2019: il 29 aprile di quell’anno, una giovane di 29 anni originaria di Torre del Greco, avrebbe percorso in bicicletta via Santorre di Santarosa a Civitanova Marche controsenso. Sul suo percorso, non avrebbe dato la precedenza ad una Volkswagen New Beatle andando a finirci addosso.

Dopo l’incidente, la protagonista avrebbe fornito la sua versione dei fatti alle forze dell’ordine. La giovane avrebbe però raccontato alla polizia l’esatto contrario: cioè di aver percorso in senso corretto la strada e di essere stata travolta dall’auto. A sostegno di questa tesi avrebbe anche presentato due testimoni oculari: una donna ed un uomo di nazionalità pakistana. Quest’ultimo avrebbe anche denunciato la fuga dell’automobilista dopo l’incidente.

Le indagini smentiscono la giovane di Torre

Ma dalle indagini delle forze dell’ordine – secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Resto del Carlino” – sarebbe emersa la verità: la versione resa del cittadino pakistano sarebbe incongruente, raccontando di orario e luoghi diversi in merito all’incidente. Quanto all’altra donna testimone, le indagini avrebbero dimostrato le minacce subìte ad opera della 29enne, per convincerla a testimoniare il falso.

Anche l’automobilista, sentito in tribunale dal pm Raffaela Zuccarini e dell’avvocato difensore Roberta Bizzeri, ha fornito la sua versione che pare essere stata la più coerente e convincente per i giudici. Pertanto, la giovane originaria corallina è finita a processo, imputata di calunnia e tentata minaccia per costringere a commettere reato. Anche i testimoni pare siano stati accusati di calunnia ma il pakistano, al momento, sarebbe irreperibile.

Sono nato mentre il Napoli vinceva il suo primo scudetto. Un "odi et amo" con questa terra, lungo una vita intera. Foto, videomaker, scrittura: do ossigeno a tutti i mezzi che mi consentono di raccontare la realtà, la mia realtà. Per i social sono #ilmennyquoditiano