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Maggioranza ed opposizione fanno cadere il numero legale: il Consiglio volta la faccia alle vittime di genocidio

Nulla di fatto per il riconoscimento dello stato di Palestina e la richiesta di cessate il fuoco in Medioriente: solo 12 consiglieri in aula al momento della discussione.

La politica torrese tace sulla Palestina

Una votazione che poteva essere storica per il consiglio comunale di Torre del Greco in un contesto internazionale che continua a destare preoccupazioni per l’escalation militare in Medioriente.

Ma al momento della discussione del primo ordine del giorno sul tema, presentato dal PD, l’assise presieduta da Gaetano Frulio in una calda aula consigliare a Palazzo Baronale consisteva in “soli” 12 consiglieri: una manciata di maggioranza, ancor meno di opposizione.

Così, il presidente, dopo la chiamata nominale dei consiglieri presenti fino a pochi istanti prima in aula, si trova costretto a chiudere anzitempo la seduta.

Non si arriva nemmeno a discutere dell’OdG proposto da Mirko Gallo, consigliere M5S, sul riconoscimento dello stato palestinese: la discussione si interrompe sull’esposizione dell’OdG dem da parte della consigliera Viscovo.

I consiglieri assenti

Quasi 800 giorni di conflitto, oltre 60 mila vittime civili (alcune fonti parlano di numeri più prossimi a 300 mila) di cui 15.000 bambini. A Torre del Greco, di bambini ce ne sono circa 11 mila: è come se nella città del corallo, da domani mattina, non ci fosse più un bambino per strada, a causa dell’aggressione militare israeliana che assume tutti i caratteri di un genocidio.

Numeri che non sono bastati a muovere le coscienze della maggior parte dei consiglieri comunali, pubblicamente ammoniti dal presidente Frulio mentre prendeva atto delle mancanze: “Su un tema del genere anche 25 consiglieri sarebbero pochi”, ha dichiarato pubblicamente.

Qualcuno imboscato nei corridoi, qualche uscita di carattere strategico e politico, il consigliere Mele che “osservava” dagli spalti dell’aula consiliare, tanti esponenti di maggioranza ed opposizione “scappati” dopo la votazione dei debiti fuori bilancio in una corsa bipartisan verso l’uscita e il disimpegno, al netto della già scarsa partecipazione e delle assenze giustificate fin dall’inizio in questa assise nel torrido pomeriggio del fine giugno torrese.

Presenti alla chiamata il sindaco Mennella, il presidente Frulio, Pina Di Donna, Antonio D’Ambrosio, Mario Borriello, Salvatore Gargiulo, Salvatore Romano, Vittorio Guarino, Olimpia Viscovo, Mirko Gallo, Dario Tonzino e Domenico Maida.

Assenti Iolanda Mennella, Felice Gaglione, Annalaura Guarino, Valentina Ascione, Valentina Di Donna, Ciro Borriello, Luigi Caldarola, Carmela Pomposo, Michele Langella (assenza giustificata dall’inizio del consiglio), Filippo Borriello, Alessandra Tabernacolo (assenza giustificata dall’inizio del consiglio), Salvatore Vito e Luigi Mele.

Un epilogo di cui molti presenti avevano già assaporato l’amaro quando, in apertura di consiglio, Mirko Gallo aveva proposto l’inversione dell’ordine del giorno per discutere immediatamente il tema di interesse internazionale: forse proprio in vista di un probabile “boicottaggio”.

Sono nato mentre il Napoli vinceva il suo primo scudetto. Un "odi et amo" con questa terra, lungo una vita intera. Foto, videomaker, scrittura: do ossigeno a tutti i mezzi che mi consentono di raccontare la realtà, la mia realtà. Per i social sono #ilmennyquoditiano