Pesci morti in litoranea - Foto di Gigi Suarato da Facebook
Centinaia, se non migliaia di pesci morti, che il mare ha spinto verso le spiagge della Litoranea di Torre del Greco: è allarme per la situazione delle acque anche se le motivazioni della strage di animali potrebbero essere diverse.
Le foto denuncia postate sui social risalgono al 4 luglio: lo spettacolo che si è presentato nella mattinata a chi aveva raggiunto le spiagge di Torre del Greco per godersi, probabilmente, una giornata di mare, era stato agghiacciante.
Migliaia di piccoli pesci morti, che galleggiavano sull’acqua proprio sul bagnasciuga della Litoranea torrese, a pochi metri dalle persone che senza troppo curarsene si stavano facendo il bagno.
Un fatto che ha riacceso i riflettori, come periodicamente accade, sulla qualità del mare all’ombra del Vesuvio.
Stando ai rilievi ARPAC risalenti al 17 giugno scorso, le acque dello specchio di mare antistante la costa torrese è risultato tra il “buono” ed “eccellente”. Un giudizio che dà forza a chi sostiene la bontà dei “tuffi” in città e che associa l’episodio ad altre motivazioni non correlate alla situazione ambientale.
L’opinione di diversi pescatori esperti della zona è che questo ritrovamento sarebbe frutto dello “scarto” a largo di prodotti ittici di poco valore commerciale, poi trascinati a riva dalle correnti. Un’altra opinione, sempre legata a pratiche di pesca illegale sarebbe l’ipotesi di utilizzo di esplosivi per la pesca che avrebbe portato alla morte di numerosi esemplari di quelle che dovrebbero essere presumibilmente delle piccole aringhe.
Sulla situazione si è accesa l’attenzione del gruppo locale di Potere al Popolo ed Alternativa Civica Popolare. Gli esponenti della sinistra cittadina hanno alzato la voce con un comunicato nel quale ribadiscono la necessità di attenzionare la tematica ambientale e marina in particolare.
“Ancora un allarme dalle nostre spiagge. Sulla litoranea galleggiavano pesci morti. Un nuovo danno alla salute dei cittadini ed alla pesca. Verranno presto effettuati campionamenti acqua”.
“Sperando che venga chiarita la natura dell’inquinamento, e possibilmente i suoi responsabili, non possiamo fare a meno di esprimere tutta la nostra amarezza per gli anni persi senza un depuratore a Torre del Greco”.
“O meglio con due depuratori spenti nel frattempo che si costruisse l’opera di collettamento delle acque al depuratore Foce Sarno. Purtroppo questa è un’economia basata sulla costruzione e non sul recupero tecnologico, la manutenzione, l’upgrade, la buona gestione”.
“Noi continueremo, come stiamo facendo dal maggio 2023, a fare pressione per assistere ai campionamenti Arpac (cosa che ci è stata sempre negata) ed a sollecitare una rapida esecuzione dei lavori per la messa in funzione del nuovo depuratore. Sperando che non diventi vecchio presto”.