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Rissa a Torre del Greco, Caldarola: “Serve la zona rossa per fermare la movida fuori controllo”

Dopo l’ennesima serata di tensione, culminata in episodi di violenza nel quartiere Santa Teresa, si accende nuovamente l’allarme sicurezza in una delle aree più delicate della città. A denunciarlo è Luigi Caldarola, che ha scritto ufficialmente al Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, per chiedere l’istituzione della cosiddetta “zona rossa” in via Calastro e nelle aree limitrofe.

Le parole di Caldarola e la proposta per regolarizzare la movida

“Quello che è accaduto sabato sera – spiega Caldarola – è solo l’ennesima dimostrazione di un caos crescente che da mesi i residenti sono costretti a subire. La situazione in corso Vittorio Emanuele e via Calastro è fuori controllo: una movida giovanile sempre più sregolata e l’assenza di un’adeguata presenza delle forze dell’ordine rendono la vita impossibile ai cittadini”.

Il riferimento è a uno strumento normativo istituito dal Viminale alla fine del 2024, già testato con successo in diversi comuni del napoletano come San Giorgio a Cremano, Portici, Castellammare di Stabia e Pompei, dove l’intervento della Prefettura ha portato benefici evidenti in termini di ordine pubblico.

“La ‘zona rossa’ – precisa Caldarola – è un provvedimento che può essere adottato direttamente dalla Prefettura nei casi in cui la sicurezza pubblica sia fortemente compromessa. Laddove gli strumenti comunali si dimostrano insufficienti, è fondamentale attivare risorse sovracomunali capaci di ristabilire il controllo”.

La richiesta ora è chiara: ripristinare sicurezza e vivibilità nel quartiere Santa Teresa, dove il disagio dei residenti ha ormai superato il livello di guardia. “Chiediamo che anche l’Amministrazione Comunale faccia la sua parte, unendosi alla nostra richiesta. I cittadini hanno diritto di vivere i propri quartieri in tranquillità, senza la paura costante di ritrovarsi nel mezzo di risse, schiamazzi o episodi ben più gravi”.

Classe 01, nato e cresciuto con la voglia di scrivere e raccontare lo sport. Dal 2020 in giro tra sale e tribune stampa con un carico di passione e di "garra charrua".