Teo Caporaso, marciatore
Un atleta fortemente legato a Torre del Greco ai mondiali di atletica di Tokyo: è Teodorico Caporaso, marciatore di Benevento, allenato dal tecnico Diego Perez.
C’è un sentimento forte di orgoglio torrese dietro la partecipazione di Teodorico Caporaso ai Mondiali di atletica leggera a Tokyo: non solo per il suo incredibile percorso, ma anche perché è allenato da Diego Perez, tecnico torrese che da anni produce eccellenze nello sport.
Teodorico, quasi 38 anni, ex atleta della Libertas Benevento, ricercatore universitario (Ingegneria alla Federico II di Napoli), è la dimostrazione vivente che l’impegno, la costanza e la dedizione possono portare lontano, anche quando la vita personale e professionale richiede sacrifici.
Allenato da Perez fin dal 2008, Caporaso è tornato a vestire la maglia azzurra in un Mondiale nella specialità dei 35 km di marcia, dopo aver già partecipato a due edizioni dei Giochi Olimpici. Perez non è solo un tecnico, ma un punto di riferimento: 47 anni di esperienza, un “laboratorio” sportivo noto in tutta Italia, attivo non solo nell’atletica leggera ma anche in tante altre discipline.
“Gli onori ritengo che debbano essere condivisi con le tante persone con cui ogni giorno divido fatiche, sudore e difficoltà – spiega il tecnico – atleti, collaboratori tecnici, dirigenti e volontari”.
“Abbiamo costruito un laboratorio conosciuto in tutta Italia, ma quello che più ci sta a cuore è la cultura dell’impegno, della diversità e della cittadinanza attiva”.
Racconta Perez: “Nella nostra palestra ci sono paratleti di livello internazionale, ragazzi diversamente abili che aiutano come istruttori e segreteria, e un fiore all’occhiello è l’evento che da oltre 12 anni dedichiamo all’oncologia pediatrica”.
“In questo lavoro non siamo soli, e per questo ringrazio il Comune, il sindaco e in particolare la delegata allo sport Valentina Ascione”.
Purtroppo, la spedizione mondiale non ha avuto l’esito che si sperava. Caporaso stava disputando una gara perfetta: dopo il 20° km aveva iniziato una rimonta che prometteva un piazzamento intorno al 12° posto mondiale. Ma la marcia è disciplina sotto rigido giudizio tecnico e al 28° km è arrivata la squalifica, che ha interrotto la sua progressione.
Eppure, non è la sconfitta che definisce Teo, ma la sua capacità di rialzarsi, di rispettare ciò che fa e chi condivide con lui la fatica. È un uomo che con la sua storia parla a tutti: sportivi, giovani e cittadini.
Così, anche se oggi non festeggiamo un titolo, festeggiamo un uomo, un atleta, un percorso che fa onore a Torre.