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Scrutinatori per le regionali, l’elenco con i “soliti nomi”: intanto, tra i politici, volano gli stracci

Pubblicato sul sito istituzionale del comune di Torre del Greco l’elenco con gli scrutinatori per le prossime elezioni regionali: i 424 “nominati” dalla politica guadagneranno 120 euro.

Torre del Greco, l’elenco dei “nominati” per le regionali

Probabilmente i presenti sulla lista dei prossimi scrutatori per le elezioni regionali di novembre non avranno avuto bisogno di cercare il proprio nome tra i PDF del comune, se non per accertarsi dell’ufficialità della propria nomina.

Nessuna “sorpresa”, nessun sorteggio: i nomi dei 424 addetti che presiederanno le operazioni di voto nei seggi torresi sono stati tutti dettati dalla politica.

La Commissione Elettorale Comunale composta dal sindaco (che ha delegato il fedelissimo Domenico Maida), e dai consiglieri Iolanda Mennella, Antonio D’Ambrosio e Carmela Pomposo si è, infatti, espressa per le nomine con buona pace della trasparenza e del valore che il compenso per l’attività (120 euro per due giorni di “lavoro”) poteva significare per famiglie, studenti e tante altre fasce della popolazione torrese.

Ai seggi sempre “gli stessi”: l’ironia social dei cittadini

Invece, nel leggere i “soliti nomi” sulla lista, si è sprecata l’ironia dei tanti cittadini che hanno riconosciuto sull’elenco gli habitué del seggio: cognomi e visi ormai noti, quasi “di famiglia”, che ad ogni tornata elettorale si rivedono in paziente attesa dei cittadini che vanno a votare.

Questi ultimi, sempre di meno, sempre più scettici e disaffezionati alla politica, e qualcuno ha ancora il coraggio di chiedersi il perché.

Durissime parole di Palomba e Piccirillo: “Chi è il peggior sindaco, ora?”

Ma mentre i comuni cittadini prendono con inevitabile filosofia la scelta dei “nominati”, tra politici ed ex politici di maggioranza ed opposizione volano gli stracci e le accuse in merito alla controversa decisione.

Parole al vetriolo dell’ex sindaco Giovanni Palomba: “Sono stato accusato da persone che oggi siedono tutte in maggioranza, da movimenti partitici, oggi maggioranza e da espressioni della sinistra oggi maggioranza di essere stato il peggiore sindaco che avessero conosciuto”.

“Eppure l’ Amministrazione Palomba prevedeva sempre una quota di scrutatori da assegnare ai cittadini attraverso il sorteggio pubblico. Ma il tempo è galantuomo e apprendo carico di meraviglia che da adesso non sono più l’unico peggiore, perchè mi ritrovo in amabile compagnia”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’ex consigliere ed ex membro della Cec Ciro Piccirillo: “Il sindaco, insieme ai partiti di maggioranza, avrebbe potuto invece destinare il terzo degli scrutatori, di loro competenza (pari a 175 scrutatori), mediante il metodo del sorteggio, come fece proprio l’ex sindaco Palomba”.

“Pertanto, concordo sul fatto che, nella classifica dei peggiori, Palomba meriti la medaglia d’argento, mentre la medaglia d’oro spetta a Menella. Inoltre quest’ultimo ha perso anche l’ultima occasione per dimostrare di essere diverso introducendo quel cambiamento che annunciava in campagna elettorale”.

Prende le distanze anche Michele Langella, consigliere più votato dell’ultima tornata, che con un post sui social di poche parole fa sapere di non aver dato alcuna indicazione sugli scrutatori da scegliere.

Gallo e Maida, dichiarazioni contro le nomine. Silenzio “social” dagli altri membri della Cec.

Nelle file della maggioranza, Mirko Gallo aveva già espresso il proprio dissenso alla decisione di non sorteggiare nemmeno una parte dei nomi degli scrutinatori, anche in risposta alle accuse di “convenienza” verso questa pratica essendo il fratello Luigi tra i candidati alle regionali.

Domenico Maida, che aveva fatto le veci del sindaco in Commissione elettorale, aveva spiegato che il regolamento di quest’ultima non prevede una votazione a maggioranza ma l’espressione di un’unica indicazione: pertanto, trovandosi in minoranza, non avrebbe potuto fare altro che avallare la scelta dei tre colleghi.

Proprio da questi ultimi (Iolanda Mennella, Antonio D’Ambrosio e Carmela Pomposo), almeno stando alle dichiarazioni social, non sono arrivate dichiarazioni in merito alla contestata scelta.

Tante parole al vento per questa decisione che fa male alla trasparenza mentre chi ha poi effettivamente espresso i nomi che i cittadini torresi troveranno alle urne – senza troppe sorprese – ha scelto di parlare poco e fare i fatti.

Sono nato mentre il Napoli vinceva il suo primo scudetto. Un "odi et amo" con questa terra, lungo una vita intera. Foto, videomaker, scrittura: do ossigeno a tutti i mezzi che mi consentono di raccontare la realtà, la mia realtà. Per i social sono #ilmennyquoditiano