La “girata” del carro dell’Immacolata di Torre del Greco, l’attesissimo momento che apre la festa e che tradizionalmente si tiene alla vigilia dell’Immacolata quest’anno si compirà due giorni prima.
Una festa che affonda le proprie radici nella più sentita tradizione cittadina: l’Immacolata è il momento nel quale la città di Torre del Greco si ritrova unita più che mai attorno alla sua fede e alla sua storia.
Una storia stretta a filo doppio con il mare che la bagna: non è un caso se anche quest’anno, ed in tantissimi altri anni dei suoi 164 di storia, la simbologia della barca è ampiamente presente sul carro.
L’imponente struttura di legno che supporta l’immagine della Madonna è storicamente legata all’esperienza dei lavoratori dei cantieri navali – di cui Torre del Greco è stata ricca nei secoli – abili nel lavorare il legno ed i lunghi pali che sorreggono la struttura.
Durante le ultime fasi della sua realizzazione, il carro viene posizionato in un “cantiere” nella cappella (detta appunto “dell’Immacolata”) posta nella navata destra della Basilica di Santa Croce.
Per “presentare” il carro alla città e disporlo anche in maniera simbolica verso i fedeli, pronto all’uscita dell’8 dicembre, i portatori compiono una breve ma difficile manovra, la “girata”, appunto.
Tale manovra si tiene nel giorno precedente alla processione, quindi tradizionalmente il 7 dicembre, esattamente alle ore 14: era quello l’orario, infatti, in cui i calafati e tutti i lavoratori dei cantieri si liberavano dal lavoro per correre in chiesa e sistemare il carro trionfale, aprendo simbolicamente la festa.
Ma quando il 7 dicembre, come quest’anno, cadeva di domenica, la manovra veniva effettuata nel giorno precedente, proprio perché la domenica è il giorno dedicato al riposo e gli operai dei cantieri non lavoravano.
Per questo, la “girata” veniva effettuata il sabato precedente. Oggi, anche se i portatori vengono dalle più diverse estrazioni sociali e nel quotidiano compiono i più disparati lavori, si mantiene ancora questo legame con la tradizione. È così che l’Immacolata perpetra negli anni la sua simbiosi con la vita cittadina torrese: nelle grandi cose, come nei piccoli gesti.