Non va proprio giù. L’imminente Scudetto che il Calcio Napoli conquisterà a breve proprio non riesce ad andar giù. È come ingoiare delle pietre. Da Roma a salire, passando per Firenze e Torino, fino a Milano. Questa volta tocca alla testata fondata nel 1974 dal compianto Indro Montanelli, Il Giornale, ‘gufare’ gli azzurri e addirittura sperare che la Lazio espugni il Meazza di San Siro pur di non vedere la città esplodere di gioia al fischio finale di Napoli-Salernitana in programma allo Stadio Diego Armando Maradona oggi alle 15.
“Milano. Per sé, soprattutto. Ma anche un po’ contro gli altri. La Lazio ha tanta voglia di guastare il momento dell’Inter e soprattutto rimandare la festa del Napoli. «Hanno apparecchiato tutto per lo scudetto, come se fosse scontato che noi non vinceremo a Milano», sottolinea scocciato e polemico Maurizio Sarri, che quella stessa festa solo sfiorò 5 anni fa. E in effetti, è facile dargli ragione: hanno cambiato il calendario con la giustificazione dell’ordine pubblico, sarebbe curioso vedere cosa farebbero se l’appuntamento aritmetico scivolasse al turno infrasettimanale e notturno. Probabilmente niente, ma diciamo che un po’ se lo meriterebbero”.
Negli ultimi giorni l’intero paese si è scomodato in tanti modi diversi pur di sporcare e criticare tutto ciò che ha caratterizzato la lunghissima vigilia di questo momento. Dalla città vestita a festa troppo presto, passando per l’accoglienza troppo focosa riservata agli azzurri dopo Juventus-Napoli, fino alla richiesta legittima e sacrosanta di rinviare la partita contro la Salernitana per avere la possibilità di festeggiare sul campo e non a casa uno Scudetto atteso 33 anni.
Non è evidentemente contemplabile per un paese come il nostro, prevedere che ci sia un’altra città dopo Milano e Torino a festeggiare un tricolore dopo 22 anni da quello vinto dalla Roma, ultima squadra ad abbassare il baricentro dell’albo doro. Indigesto, e rimarrà tale per chissà quanto.