De Laurentiis a Castel Volturno
Il presidente della SSC Napoli Aurelio De Laurentiis compie oggi 75 anni. Nato il 24 maggio 1949, il patron di Filmauro ha vissuto gli ultimi 19 festeggiamenti all’ombra del Vesuvio. Questa sarà la ventesima volta che il produttore cinematografico spegnerà le candeline da presidente azzurro.
Aurelio ha acquistato il Napoli il 6 settembre del 2004, raccogliendo i cocci di un doloroso fallimento e riportando il club in tre stagioni nel posto in cui una piazza come questa deve stare: in Serie A. Il primo trofeo, la Coppa Italia, è arrivato il 20 maggio 2012, bissato due anni dopo.
Da quando De Laurentiis è presidente, il Napoli ha vinto tutto quello che c’era da vincere in Italia: uno scudetto, una Supercoppa, tre Coppa Italia. Il palmares di tutto rispetto, però, non basta. Nonostante la riconoscenza che ha meritato negli ultimi anni, il numero uno del club ha avuto sempre un atteggiamento controverso, che spesso è sbattuto come le onde sugli scogli contro l’opinione pubblica.
In questa stagione, però, ha fatto ancora peggio: si è auto insignito del ruolo di deus ex machina, colui che tutto risolve e sistema, quando proprio non ce n’era bisogno. Ha creato scompiglio, malumori e dissapori all’interno di un gruppo reduce da uno storico trionfo, affidandosi a professionisti non all’altezza che hanno fatto peggio.
Il risultato è stato un campionato drammatico, un cammino europeo deludente e il rischio concreto di essere fuori dalle competizioni europee dopo 14 anni di presenza fissa. Una catastrofe.
Recentemente De Laurentiis ha parlato di rivoluzione in atto. L’augurio che possiamo fargli nel giorno del suo compleanno è che quest’annata sia stata di profondo insegnamento, che torni a demandare a chi ne sa più di lui, che lasci fare agli altri il lavoro per cui li paga, e che mantenga gli impegni con i calciatori (altri colpevoli ingiustificabili) facendoli sentire protetti e non sempre sulla graticola.
Un compito certamente non semplice per uno come lui, con il suo ego, ma necessario.