Michele Criscitiello parla della Turris e attacca la gestione di Ettore Capriola durante il suo programma a Sportitalia
Michele Criscitiello torna ad attaccare Napoli e i napoletani nel suo editoriale sul sito di Sportitalia. La polemica scatenata settimana scorsa non trova tregua.
“Oggi Napoli è cambiata e il turismo la sta premiando. Milano è diventata più pericolosa di Napoli ma alcuni napoletani hanno rispettato la tradizione: il vittimismo, ad esempio, è sempre il piatto forte del menù. Se a Verona scrivono “lavali col fuoco” è razzismo, se loro esercitano razzismo sui corregionali con pastori e asinelli è goliardia. Se i fiorentini cantano loro senza indice e senza mignolo sono razzisti, ma se loro augurano la morte a chi fa una gag sul calciomercato mal riuscito di De Laurentiis allora è sacrilegio. Benvenuti nella Napoli degli anni ’90. Quella parte che non si è mai evoluta, composta da finti Pulcinella e veri Pinocchi”.
“Tutti a lezione da nessuno. Perché si parla per parlare. Perché se il Napoli è forte lo deve a Conte, se il Napoli ha fatto un grande mercato estivo è stato riconosciuto ad Aurelio e se a gennaio ha deciso di non fare nulla DeLa è libero di farlo (e per me ha fatto bene) ma ciò non toglie che la critica e la satira possano coinvolgere anche il Napoli, così come a Maldini fu riservata la famosa “Questa non è Ibiza” e a Ibra passammo sopra con la gru quando fece il finto discorso social dopo la vittoria della Supercoppa”.
“Se il corrispondente da Napoli, in diretta su Sportitalia, ironizza sulla Juve prima di Napoli-Juve va bene, la gag sulla bicicletta è consentita ma se il corrispondente da Milano ironizza sui mancati acquisti del Napoli allora c’è il caso diplomatico da fare un baffo a Cecilia Sala. Eh no. La città di Totò e Troisi non può proclamarsi la patria dell’ironia ma poi essere la prima città a non capirla e non giustificarla. I modi? Sono veri. Se appartieni ad una redazione rispetti la linea editoriale. Licenziamento? Non si può licenziare un non dipendente mai assunto che presta collaborazione con almeno 5 redazioni diverse. Non ci vuole la Cisl, sono le regole elementari di chi scrive senza sapere e informarsi”.
“Purtroppo, o per fortuna, nessuno mi ha regalato nulla nella mia vita. Dai tempi di Prima Tivvù, Telenostra e TCS. Il resto sono chiacchiere… quelle napoletane che si mangiano ora. A voi lascio le tarantelle, io mi tengo i fatti della vita che mi sono costruito. Io speriamo che me la cavo…”, ha concluso.