L’immagine di Lautaro Martinez accerchiato da due telecamere è irritante. Irritante come la storiella che ci stanno raccontando da due settimane circa l’audio della sua presunta bestemmia che non si trova. Un’offesa all’onestà intellettuale degli appassionati di calcio. Degli illusi, anzi.
Poi, chiaro, a bocce ferme si potrà discutere sul regolamento e sulla regola nello specifico.
Ma intanto c’è, esiste, e va rispettata che si condivida o meno. Ed è talmente ridicola la verità che sta uscendo fuori da questa storia, che è impossibile non sentirsi presi in giro.
Perché una Procura che non riesce a reperire la traccia audio non di una, ma di ben due telecamere differenti, presenti sul posto a pochi metri dal calciatore dell’Inter, è davvero una menzogna insopportabile.
Dazn o Sky si stanno rifiutando di farla uscire? In questo caso sarebbe una negligenza gravissima, roba da stracciare qualsiasi tipo di accordo e contratto. Roba da perseguire penalmente.
Possibile che la giustizia non riesca ad arrivare ad una cosa così chiara? Oppure la verità è altra e si sta aspettando solo qualche giorno per farla sopire per sempre? Intanto Lautaro segna, decide, porta l’Inter in vetta.
E giocherà regolarmente sabato pomeriggio allo stadio Maradona contro il Napoli in una partita che deciderà gran parte di un campionato intero. Giustizia, che parola bugiarda.