Giulini
Un passato nerazzurro poco noto accompagna l’attuale presidente del Cagliari, Tommaso Giulini. Prima di approdare in Sardegna. Il suo percorso è stato segnato da una lunga e diretta connessione con l’Inter di Massimo Moratti.
Nel panorama del calcio italiano, pochi sanno che Tommaso Giulini, oggi presidente del Cagliari Calcio, ha avuto un ruolo non marginale nella storia recente dell’Inter. Il suo legame con il club nerazzurro affonda le radici nel 1995. Quando la famiglia Giulini entra nella compagine societaria dell’Inter, acquisendo fino al 12% delle azioni. Si trattava di un periodo in cui la gestione della società milanese era saldamente nelle mani di Massimo Moratti. Figura centrale per il club tra gli anni Novanta e Duemila.
La presenza della famiglia Giulini nell’azionariato interista fu significativa, tanto da portare Tommaso a un coinvolgimento diretto nella vita amministrativa della società. Dal 2005 al 2013, infatti, Giulini ha fatto parte del consiglio di amministrazione dell’Inter, un ruolo che gli ha permesso di osservare da vicino le dinamiche di uno dei club più importanti d’Italia, vivendo da dentro la realtà della Serie A ad alti livelli.
Lo stesso Giulini a Radio Serie A però ha ribadito il fastidio su questo suo avvicendamento ai nerazzurri:
“A fine anni Sessanta mio padre, che con Angelo Moratti si dice avesse condiviso l’esperienza bellica nella Savoia Cavalleria, apriva insieme ad altri industriali un’era fondamentale per la Sardegna. A metà anni Novanta, nel 1995, Massimo Moratti acquistava l’Inter e per noi, che avevamo sempre tenuto un profilo basso, la novità era la visibilità fornita dall’essere dentro un Consiglio di Amministrazione di una Società di Serie A, che si sciolse nel 2014 con la cessione dei nerazzurri a Erick Thohir. Fu in quel periodo che l’avvocato Mariano Delogu, nostro legale storico in Sardegna, iniziò a prospettarmi la possibilità che vendessero il Cagliari. Con grande esperienza mi introdusse nella trattativa e da lì tutto partì. Non mi sono mai sentito o confrontato più di tanto con Massimo Moratti, mi ha sempre infastidito l’accostamento fatto dai media sul mio presunto coinvolgimento nell’Inter in questi anni, e devo dire che Massimo con grande delicatezza ha sempre capito queste dinamiche e non mi ha mai chiamato”.