Calcio Napoli

Starace racconta: “Vi svelo degli aneddoti segreti su Conte e McTominay. Higuain non voleva la Juve”

In un’intervista a Fanpage, lo storico magazziniere del Napoli, Tommaso Starace si è raccontato tra aneddoti e storie nella sua lunghissima carriera in difesa dei colori azzurri. Tanti i temi, tante le curiosità che non tutti conoscevano.

Starace tra Conte e McTominay, quanti segreti nello spogliatoio del Napoli

Ci vuoi raccontare qualche aneddoto? “Sarri era una persona squisita da questo punto di vista: tra un esercizio e un altro gli preparavo il caffè, quando lui si fermava io entravo in campo e glielo portavo. Ne beveva 4 o 5 al giorno, come minimo. Ovviamente era molto contento perché dopo il caffè c’era l’immancabile sigaretta, quasi alla Zeman. Spalletti invece aveva un po’ timore di bere il caffè perché aveva paura di iniziare a fumare, quindi ne beveva poco”.

C’è stato un calciatore del Napoli che non amava il caffè e invece ora non ne può fare a meno? “McTominay ora è infallibile. Prende due caffè al giorno. Ma pieni, eh! Inizialmente non lo voleva, poi pian piano è diventato un fan. Quando è entrato per la prima volta nello spogliatoio si è subito trasformato in un napoletano. Entra, sorride sempre, è sempre gioioso”.

Tu hai vissuto anche uno dei trasferimenti più contestati, quello di Higuain alla Juventus. Cosa ricordi di quei giorni? “Higuain non voleva andare alla Juventus. Ma l’offerta della Juventus non si poteva rifiutare, fu enorme. Purtroppo i contratti sono quelli che valgono e tu non ti puoi dire: “No, io non vado alla Juve”. Lui sapeva cosa sarebbe accaduto. Qualche anno prima eravamo a Torino e ci fu una chiamata col mio telefono fatta da Maradona a Higuain, dinanzi a tutti i ragazzi. Diego gli disse: “Mi raccomando fai gol domani, bisogna vincere contro la Juve”. E lui promise di farlo. Sapeva cosa significava, come è fatto il tifoso del Napoli”.

Classe 01, nato e cresciuto con la voglia di scrivere e raccontare lo sport. Dal 2020 in giro tra sale e tribune stampa con un carico di passione e di "garra charrua".