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Affare Osimhen, “Non lasciamo tracce”: la Procura indaga sulla mail sospetta

Nella mattinata odierna, che precede la pausa dedicata agli impegni delle nazionali, La Repubblica ha pubblicato alcune intercettazioni basate sui documenti della Guardia di Finanza, relative all’acquisto di Victor Osimhen da parte del Napoli.

Il calciatore fu prelevato dal Lille nell’ambito di un’operazione complessiva da 70 milioni di euro. Un affare che la Procura di Roma ha analizzato nel dettaglio, ipotizzando a carico della società azzurra l’accusa di falso in bilancio. La FIGC, dal canto suo, ha invece archiviato il caso, non avendo riscontrato gli estremi per l’apertura di un procedimento.

La ricostruzione del caso Osimhen

Secondo la ricostruzione di Repubblica, il Napoli aveva fissato in 50 milioni di euro il limite massimo di spesa per l’attaccante nigeriano. Allo stesso tempo il Lille aveva spinto per arrivare almeno a 70 milioni inserendo inizialmente nella trattativa Fernando Llorente (valutato 10-15 milioni più bonus dal club campano).

Il club transalpino e precisamente l’ex presidente, Gerard Lopez, uomo più volte coinvolto in queste situazioni invia questa mail che – secondo la procura – evidenzia la natura leziosa dell’operazione: “Questo (il “valore di facciata”, ndr) vi permette di pagare un prezzo inferiore rispetto a qualsiasi altro club ma con un valore nominale necessario per chiudere“.

Ricordiamo che all’epoca, durante il periodo Covid, divenne difficile chiudere velocemente affari di questo tipo. Inoltre, il club francese, dopo aver chiesto Llorente ha dirottato nel cercare di portare verso la propria corte sia il portiere Karnezis ma anche l’attaccante Ounas.

Repubblica cita in questo caso una conversazione tra Cristiano Giuntoli, all’epoca ds del Napoli, e l’AD del club partenopeo Andrea Chiavelli ritenendolo un passaggio chiave: “Dal momento che il Lille è interessato a titolo definitivo a Ounas, che comunque ha un reale valore di mercato superiore a Leandrinho e Llorente…“.

Pompilio a Giuntoli: “Non devi scrivere nulla, a voce quello che ti pare..”

Si arriva infine al 17 luglio, quando il Lille propone l’inserimento di Orestis Karnezis nell’operazione. Come si evince dai documenti, il presidente Lopez scrive: “Porteremo Karnezis al Lille per 20 milioni. Su questo punto è importante che non ci sia alcuna comunicazione sul prezzo, ci farebbe sembrare tutti cattivi.” Un elemento quantomeno sospetto, considerando che il portiere greco — all’epoca 35enne — era stato acquistato due anni prima dal Napoli per una cifra vicina ai 2 milioni di euro.

Giuseppe Pompilio, che all’epoca ricopriva il ruolo di vicedirettore sportivo del Napoli, scrive a Cristiano Giuntoli: “Non devi scrivere nulla. Tracce nelle mail non se ne lasciano. A voce quello che ti pare.” La valutazione di Karnezis viene poi ridotta a 5 milioni. Questo a seguito dell’inserimento nella trattativa di tre calciatori della Primavera azzurra. Luigi Liguori e Claudio Manzi (entrambi valutati 4 milioni), e Ciro Palmieri (valutato 7 milioni).

L’operazione per Victor Osimhen si conclude dunque per una cifra complessiva di 70 milioni di euro. 50 milioni in contanti, più i 5 milioni di Karnezis, gli 8 milioni complessivi di Liguori e Manzi, e i 7 milioni di Palmieri. I tre giovani, successivamente ascoltati dalla Guardia di Finanza, hanno dichiarato di non aver mai sostenuto le visite mediche con il Lille.