Zlatan Ibrahimović, ex fuoriclasse rossonero e oggi dirigente del Milan, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, parlando degli obiettivi del club e del suo nuovo ruolo fuori dal campo.
Alla domanda sulla parola “scudetto”, Ibra ha risposto con la consueta determinazione:
“Se ci credo? Sì, dobbiamo crederci tutti. Ma è un processo, è un lavoro di team.”
Sul tema delle rivali, l’ex attaccante non ha dubbi:
“Delle avversarie che dice? Napoli, Inter, Juve? Non guardo gli altri, ma non per arroganza, perché se dipendo dagli altri vuol dire che non sono abbastanza forte. Devo diventare forte io e gli altri devono guardare me.”
E quando gli viene fatto notare il passaggio dall’“Ibra Dio” all’importanza del gruppo, Ibrahimović risponde con il suo inconfondibile carisma:
“Un attimo: Ibra è ancora Dio. Se ero in campo avevo tutte le risposte, in tribuna soffro ancora per non poter aiutare la squadra. Non ho obiettivi personali, tutto quello che faccio è per il Milan. E per tornare a vincere.”
Con queste parole, Zlatan ribadisce la sua mentalità vincente e il suo amore per i colori rossoneri, dimostrando che, anche fuori dal campo, la sua fame di successi non è mai cambiata.