Cultura

La Reggia di Carditello, la “Reale Delizia” dei Borbone

A circa quattro chilometri dal comune casertano di San Tammaro, sorge una meravigliosa testimonianza del passato, oggi purtroppo in completo stato di abbandono e raramente visitabile. Si tratta della Reale Tenuta di Carditello, meglio nota come Reggia di Carditello.

Reggia di Carditello, il real sito adibito a riserva di caccia

Almeno inizialmente, il sito fu riserva di caccia di Carlo di Borbone e allevamento di cavalli. Poi, nel 1787, per volontà di Ferdinando IV di Borbone, la Reggia di Carditello fu trasformata in una fattoria modello destinata alla coltivazione di grano e all’allevamento di pregiate razze equine e bovine. Tuttavia, anche dopo la trasformazione in azienda agricola, la Reale Tenuta di Carditello continuò a fregiarsi del titolo di “Reale Delizia” continuando a offrire una piacevole permanenza ai reali e alla loro corte durante le non rare battute di caccia che vi si organizzavano.

Il complesso architettonico, realizzato in un sobrio ed elegante stile neoclassico al centro di una vasta tenuta boschiva, conferisce particolare risalto alla Palazzina Reale la quale risulta aggettante rispetto ai due lunghi e bassi edifici laterali destinati alle attività agricole e all’allevamento del bestiame. La Reggia di Carditello fu costruita sotto la direzione di Francesco Collecini, allievo e collaboratore di Luigi Vanvitelli, e si estendeva su una superficie di circa 2.100 ettari.

La Palazzina Reale si sviluppa su tre piani quali il pian terreno, il piano nobile e il secondo piano. Quest’ultimo ospita il belvedere, incorniciato da una balaustra decorata con trofei d’armi. Particolarmente interessante risulta essere la gran corte rettangolare che il Collecini, traendo spunto dagli antichi circhi, arricchì di una pista ellittica di terra battuta destinata all’addestramento dei cavalli nonchè alle eventuali corse di questi ultimi.

Reggia di Carditello, da delizia reale a vittima di saccheggi e vandalismi

Per anni il sito è stato abbandonato a se stesso, divenendo vittima di saccheggi e vandalismi. A testimonianza di ciò il piano nobiliare, oggi completamente privo di arredi e suppellettili, così come i due camini qui ospitati, i cui marmi sono stati completamente asportati non si sa per farne quale uso. Ciononostante è ancora possibile intuire, da piccoli ma importanti dettagli, l’antica grandezza della Reale Tenuta di Carditello.