Continua a gran ritmo Street Art File Print, l’innovativo progetto d’arte urbana che da qualche settimana sta invadendo il centro urbano di Forio di Ischia e che fa della Poster Art la risposta rivoluzionaria all’atonia creativa e psicologica dell’arte nel delicato momento storico che stiamo vivendo.
Alle prime luci dell’alba di mercoledì 20 maggio, grazie a un nuovo intervento di Salvatore Iacono, sono apparsi altri poster in pieno centro abitato: questa volta la denuncia è contro il cibo-spazzatura e le ecomafie, le associazioni criminali dedite al traffico dei rifiuti e allo smaltimento illegale degli stessi, con un giro d’affari stimabile in circa 23 miliardi di euro l’anno.
Il poster apparso per le vie di Forio è un’opera dell’artista Biodpi (Fabio Della Ratta) che riprende in senso dissacrante e provocatorio le celebri lattine Campbell, simbolo della Pop Art, riportando sarcasticamente la scritta “Lota Soup”.
“Camp’-bell'”, come precisa l’artista stesso, in dialetto napoletano si può tradurre con “vivere bene” (“camp=vivere”, e “bell=bene”), mentre “lota” in napoletano significa fango: una chiara accusa contro le multinazionali, un atto simbolico e spiazzante.
Salvatore Iacono, gallerista, attivista e fondatore di Ischia Street Art, discussa anti-galleria underground sita proprio nel cuore dell’isola, prosegue la sua “rivolta ideologica” contro i sistemi che ci governano e in cui siamo costretti a vivere e si fa portavoce degli artisti che continuano a inviare le loro opere in galleria.
L’intervento fa parte di Street Art File Print, progetto nato dall’emergenza Coronavirus che ha decretato la paralisi di ogni attività riguardante arte, musica e spettacolo. Anche Ischia Street Art, infatti, ha dovuto bloccare la programmazione di tutti gli eventi di riqualificazione di alcune superfici murali in vari comuni dell’isola ma anche le visite e i contatti in galleria.
Street Art File Print consiste nel documentare con video e foto l’affissione in diretta dei poster degli artisti in galleria o nel centro città. Lo stesso gallerista (o “antigallerista”) diventa, quindi, protagonista documentando l’atto espositivo, registrato e utilizzato come un happening, al fine di recuperare il senso di una comunicazione immediata e diretta.
Street Art File Print si pone come un atto di ribellione intellettuale, come strumento di comunicazione espressiva, definitivo dallo stesso Iacono “iconoclasta, dissacrante e provocatorio”, al quale possono accedere tutti quegli artisti urbani, illustratori, designer, writers, street artist, in linea con i temi d’impatto sociale di Ischia Street Art.
L’unica regola, quindi, è la libertà assoluta alla creatività e al messaggio sociale degli artisti senza vincoli di mercato, senza che ci sia dietro un sistema clientelare o vincoli contrattuali tra artisti e galleristi. Gli esigui costi e la semplicità del progetto hanno attirato molti artisti in un momento di così grande recessione economica causata dall’emergenza Coronavirus.
Nel giro di pochi giorni gli artisti hanno cominciato a spedire i loro file dando vita alle prime “non-mostre”, ovvero “affissioni” in cui il gallerista, sollevato da un ruolo impostogli da un’ormai vecchia tradizione, assume un ruolo attivo. Questo speciale rapporto che viene ad innescarsi tra artista e gallerista e pubblico, unico prima d’ora nella storia dell’arte, diventa alleanza morale ed assume, addirittura, un significato simbolico e spirituale.
Street Art File Print di Ischia Street Art è diventato in pochi giorni una novità di rilievo internazionale, un esperimento unico nel suo genere e rispondente all’attuale situazione mondiale per la brevità dei tempi di realizzazione e per i costi minimi.
Nonostante l’emergenza Coronavirus, l’arte e la creatività non smettono mai di far sentire la propria voce anche grazie ad un’idea semplice come questa, un’idea tutta ischitana di grande impatto per il mondo dell’arte contemporanea.