Cultura

Maschio Angioino, scoperto tesoro nei sotterranei: 400 opere tra cui Luca Giordano

Un vero e proprio tesoro nascosto quello ritrovato nei sotterranei del Maschio Angioino di Napoli. Circa 400 dipinti, sculture e pezzi di arredamento rinvenuti per caso durante i sopralluoghi effettuati nel novembre del 2020 dopo allagamenti dovuti al maltempo.

Scoperte opere al Maschio Angioino

Nel piano sotto al calpestio del cortile, sono state trovate opere di Luca Giordano, Paolo De Matteis, Jacopo Cestaro, Giacinto Diano, Francesco De Mura, Giuseppe Bonito, Agostino Beltrano, Onofrio Avellino e altri pittori appartenenti alla scuola napoletana, molte di queste in grave stato di conservazione. Importante è stato il ritrovamento di una Madonna del Rosario e Santi Domenicani di Luca Giordano, larga 4 metri e alta 2,64 metri, che sarà presto restaurata ed esposta a Castel Nuovo.

La collezione farà parte del patrimonio del Comune ed una speciale commissione tecnica ha stanziato già  150mila euro per i primi interventi, in attesa di valutarne l’effettivo valore.

Ma come ci sono finite lì queste opere e come è possibile che siano state dimenticate?

I documenti del Comune parlano di opere “custodite in inadeguati depositi”, constatando “il degrado del patrimonio artistico custodito nei depositi in pessime condizioni di Castel Nuovo”.

L’ipotesi più accreditata è che la loro collocazione nei sotterranei di Maschio Angioino sia avvenuta dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980 quando il Comune, in accordo con la Soprintendenza, prelevò le opere della collezione civica dai loro edifici, affidandole ai musei cittadini per metterle a riparo da furti e atti vandalici: Capodimonte, Palazzo Reale, Palazzo San Giacomo e infine al Maschio Angioino.