Cultura

Giovane studente del Sud costruisce una sonda artigianale e fotografa la curvatura terrestre

Un giovane ragazzo del Sud, Gianluca Belgrado, appassionato di astronomia e fotografia spaziale, ha costruito una sonda stratosferica e l’ha fatta volare fino al confine con l’atmosfera, raggiunto alle 10,45 di mercoledì 5 luglio 2023. Il 23enne nativo di Casarano, cittadina pugliese, ha lanciato un pallone gonfiato con idrogeno verso il cielo alle 8,35. Come riportato dalla pagina Facebook “Briganti“, la sonda trasportava una videocamera ed un cellulare, incastrati all’interno di una scatola di polistirolo.

Una vera e propria impresa durata due ore: il pallone ha raggiunto l’altezza di 26.555 metri e poi è scoppiato, dopo aver scattato oltre mille foto ed aver girato un video. L’obiettivo dichiarato di Gianluca era “fare una foto alla curvatura terrestre“.

Gianluca è riuscito da autodidatta a realizzare il suo progetto, sul quale ha lavorato per due anni: “Il mio obiettivo era portare la fotocamera in alta quota, per vedere la curvatura terrestre e il cielo nero. Era anche un test per il recupero del pallone dopo la caduta”.

Un’immagine scattata dalla sonda artigianale creata da Gianluca Belgrado

Il ragazzo ha costruito la scatola in polistirolo e ci ha messo una videocamera e un cellulare “Xiaomi 4” con installata un’app che fa scattare alla fotocamera in automatico una foto ogni 10 secondi; quindi ha fissato la scatola con dei fili resistenti al pallone in lattice di colore bianco riempito di idrogeno.

È stato aiutato dal nonno: assieme hanno lanciato la “prima sonda stratosferica salentina”, come detto, alle 8,35: il pallone, sospinto dai venti, si è diretto verso sud-est ed ha sorvolato Ruffano, Montesano Salentino, Diso, Vignacastrisi e Castro, per poi dirigersi verso il mare. Il vento contrario l’ha però riportato verso l’entroterra, dirigendolo verso Poggiardo e Botrugno; quindi, ha cambiato di nuovo rotta e si è spinto verso est sorvolando Sanarica e Minervino prima di atterrare a Porto Badisco.

Gianluca Belgrado, il giovane astronomo

Pochi secondi prima il pallone aveva raggiunto l’altezza di 26.555 metri ed era scoppiato a causa della forte pressione. Il recupero della sonda, previsto in alto mare, è in realtà stato effettuato nei pressi di Torre Minervino, a 430 metri dall’acqua. Il paracadute ha consentito a videocamera e smartphone di atterrare integri.

Le foto sono state pubblicate sulle pagine social Facebook ed Instagram personali di Gianluca, mentre il video è stato caricato su Youtube. “Purtroppo la videocamera si è scaricata dopo i 10.000 metri di altezza e ha registrato solo un terzo dei video che poteva fare. In compenso il cellulare ha fatto più di mille scatti. Nelle foto si vede un accenno di curvatura terrestre, il cielo nero in pieno giorno e all’orizzonte anche la Calabria, l’Albania e l’isola di Corfù. Il lancio è stato un’impresa complessa da gestire, a causa della vicinanza col mare. Tra progettazione, test, ricerche e autorizzazioni per lo spazio aereo sono trascorsi più di due anni dall’inizio del progetto. Durante i mesi estivi, i venti sono più calmi, tuttavia c’era comunque una probabilità del 60% di ammaraggio, rendendo il recupero dell’attrezzatura forse impossibile”. Gianluca, complimenti dalla redazione di Vesuviolive.it.

La pelota no se mancha.