Napoli – Torna la manifestazione “Leguminosa” dal 9 all’11 marzo 2018 a Piazza Dante, un affascinante viaggio per scoprire l’universo dei legumi grazie alle esperienze, alle storie e ai prodotti della Campania, dell’Italia e del Mondo. L’edizione 2018 di Leguminosa è patrocinata e sostenuta della Regione Campania, in collaborazione con “Slow Beans – Comunità Leguminosa” e con la partecipazione di Pastificio G. Di Martino, Alma Seges e Terra Orti.
Tre donne faranno da testimonial della manifestazione, tre imprenditrici giovanissime, poco più che trentenni: Patrizia Coluccio, Raffaella Irenze e Giulia Antonuccio. Patrizia, dell’azienda Valle Chiarella, racconta su Repubblica.it: “Ho cominciato a coltivare frutti di bosco nella terra di famiglia poi, assieme a mio marito abbiamo deciso di estendere la coltivazione ai semi, poi a fagioli, lenticchie, ceci e al mais antico tramandato dalle nonne che abbiamo ricreato con molta soddisfazione”.
“Sia io che mio marito abbiamo mollato il nostro lavoro, ci hanno considerato dei pazzi. Nessuno ha capito che quando la terra chiama, si risponde. Facciamo molti sacrifici ma cominciano ad arrivare i risultati e siamo fieri di quello che facciamo”.
Ida Colucci ha un’azienda biologica a San Martino Valle Caudina: “La mia è stata una scelta radicale.
Per amore della terra, da Napoli mi sono trasferita con mio marito in mezzo al niente, a San Martino Valle Caudina. Abbiamo fin da subito coltivato il nostro prodotto di punta, i fagioli, ne abbiamo tra sei e otto varietà differenti per diversi usi in cucina. Coltiviamo anche piante officinali e ortaggi”.
Raffaella Irenze è lucana, proprietaria del Podere Malvarosa. Ha lasciato la Toscana per tornare nel podere dei nonni: “Dalla Toscana al Vulture il passaggio non è stato semplice ma sono felice delle mie scelte. Produciamo semi antichi, li abbiamo recuperati per non perderli. Da un anno e mezzo produciamo anche olio extravergine oliva, bulbi di zafferano e ortaggi”.
Leguminosa è un progetto di Slow Food Campania nato nel 2014 e divenuto un percorso rivolto alla riscoperta di sapori dimenticati e disimparati che pone l’accento al valore delle sementi, alla cultura delle aree interne e all’approfondimento delle tematiche legate allo sviluppo responsabile.
La manifestazione è un’occasione per ripercorrere la storia dei legumi, quali culture coinvolge, quali opportunità, quale futuro oltre l’economia di sussistenza; fino a scoprire quanto e come è cambiata oggi l’agricoltura, come si relaziona con il mondo intero e come dalla globalizzazione è stata penalizzata.
La seconda edizione, svoltasi nel 2016, ebbe un grandissimo successo con 30.000 presenze registrate e con la vendita di 8 quintali di legumi.