Napoli in rivolta: ecco il nuovo evento per far risorgere Partenope

Che cos’è Napoli? Colui che rispondesse che si tratta soltanto di una città dimostrerebbe di non conoscerla, di ignorare profondamente che non è un luogo materiale, uno spazio fatto per contenere case e corpi, bensì la base spirituale sulla quale si muove la vita di milioni di persone a partire da tre millenni fa, persistendo oggi, continuando domani. La città obliqua tra i colli e il mare è terra fatta di energia e magia, nata con il mito della Sirena portato da uomini venuti da lontano, dalla madre Grecia dove nacque tutta l’Arte, è la terra di Virgilio e San Gennaro, prodigiosi mirabili protettori e dominatori delle fiamme, del fuoco e del Fato, terra del genio alchimista del Principe di Sansevero e del genio stupefacente di Giuseppe Sanmartino e della suo capolavoro il Cristo Velato, terra di Federico II, lo Stupor Mundi.

Terra abbandonata, vessata, diffamata, sfruttata, devastata, insozzata, ignorata, criticata, derubata, desertificata, desolata, depredata, spogliata. Napoli si trova, oggi, nel momento più difficile e importante della propria Storia, da una parte l’Abisso e dall’altra la Resurrezione, è contesa da forze opposte: una la vuole definitivamente affossare, l’altra la vuole far rinascere. Rinascere dalle forze nuove, da un nuovo orgoglio cosciente della grandezza di una capitale declassata e insolentemente sfregiata. Rinascita che è partita dalla nuova generazione, che ha bisogno e chiede l’aiuto di ciò di puro che resta di quelle vecchie per riprendersi la città e i suoi simboli, farli risorgere. Rivoluzione Culturale Napoletana, tale è il nome che una parte della Gioventù Napoletana dà a questa lotta, un ideale aperto a tutti e che deve includere tutte le forze positive di Napoli, giovani e meno giovani, solo per Parthenope.

Questo gruppo di ventenni (ma non solo) si chiama Sii Turista Della Tua Città, e ci sono tante altre organizzazioni, tanti altri individui che vogliono ardentemente la Resurrezione di Napoli. È il momento di uscire allo scoperto, palesarsi, unirsi. Venerdì 17 Luglio, alle ore 18:00, i ragazzi saranno al centro storico di Napoli in luogo a essi molto caro per fare qualcosa di concreto, ma che non sarà svelato fino a quel giorno stesso: se vi volete unire a loro cercateli e guardate cosa fanno, potete anche dare il vostro aiuto. L’evento si chiama “risCOPRIRE Napoli”. Sotto, intanto, potete leggere la dichiarazione in merito di Luca De Martino di Sii Turista Della Tua Città:

Un popolo deve rendersene conto quando è il momento di agire, quando è il proprio momento, quando per far sì che si scriva la propria storia occorra solo un atto di forza e per forza intendo: cultura, consapevolezza, memoria, azione.
Sono Napoletano.
Sono Napoletano Orgoglioso delle mie origini, di ciò che rappresento per il mondo, per la speranza che condivido con la Grecia di cui mi sento figlio. Combatto per la mia Sirena e non per i valori di altri, non posso sentirmi in colpa se politicamente mi trovo in una nazione che non ha mai fatto niente per farmi sentire italiano, purtroppo ho avuto la gioia di nascere in un paradiso al Sud di questa terra.
Il Sud. Lo avevano capito prima di me i Greci, i Romani, gli Svevi, i Normanni, i Barbari, gli Spagnoli, i Francesi, pure i Dinosauri vollero trasferirsi qui assieme ai più grandi intellettuali dell’epoca (sorrido).
Non sono bastati 150 anni per demolire, devastare la memoria del Popolo Napoletano, e non ne basteranno altri mille, perché questa terra è stata e sarà per sempre immortale e cosa ancor più meravigliosa… ribelle, ma di quella ribellione non solo politica, una ribellione spirituale, filosofica!
Quest’oggi stiamo condividendo un ideale per cui battersi, stiamo credendo in un sogno, stiamo credendo di poter scrivere un rigo della nostra storia, un rigo per quanto difficile, possibile.
Napoli, luogo dove tutto diventa possibile.
Il nostro è un sogno comune, semplice, alla portata di tutti: la Rivoluzione Culturale Napoletana!
Venerdì 17 Luglio torniamo in strada, nel cuore del centro di Napoli, in un luogo a noi molto caro, un luogo maltrattato e offuscato dal male, ed è li che noi torneremo.

Napoletano, 365 giorni l'anno.