Allarme Vesuvio, verità o bufala? Parla il vulcanologo che ha lanciato l’avvertimento

Spesso, quando si parla di notizie e fatti di elevata rilevanza sociale si tende a credere a quanto riportato da tutti, senza immaginare che una news così grave possa essere nata da un fraintendimento o da un sentito dire. Così, la notizia errata si diffonde a macchia d’olio generando allarmismo e divulgando un errore. E’ stato il caso della notizia pubblicata da quasi tutti i giornali nazionali, noi compresi, due giorni fa sulla possibilità di una imminente eruzione del Vesuvio.

L’allarme si basava su un presunto articolo pubblicato su “Nature”, una delle più importanti riviste di approfondimento scientifico a livello mondiale, da due vulcanologi napoletani, Giuseppe Mastrolorenzo e Lucia Pappalardo. A sconfessare la notizia è stato l’Osservatorio Vesuviano con un bollettino in cui non solo negava un’imminente esplosione del vulcano, ma anche che su “Nature” fosse stato pubblicato un articolo firmato dai due scienziati.

Per portare un po’ di chiarezza abbiamo parlato col diretto interessato, Giuseppe Mastrolorenzo, primo ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano Sezione di Napoli Geofisica e Vulcanologia ed esperto in ricerca e vulcanismo esplosivo con riferimento all’area napoletana da 25 anni. I suoi studi recenti e passati sono stati pubblicati su “Nature”, su “Scientific Reports/Nature Group” e su “Pnas”: difatti, l’articolo su “Nature” in questione cita solo alcuni dei sui studi pubblicati, in passato, sulla rivista. Per il vulcanologo il Vesuvio è, da sempre, un rischio costante:Dire che il Vesuvio può esplodere in qualsiasi momento oppure tra secoli non è sbagliato, non possiamo neanche dire che da qui ad un mese saremo tranquilli. E’ impossibile prevedere quando avverranno i fenomeni precursori, quanto dureranno e se a questi farà seguito un’eruzione. Ad oggi è universalmente riconosciuto che non esistono gli strumenti in grado di darci queste risposte. Si è dimostrata l’assoluta imprevedibilità degli eventi vulcanici e ritengo che non siano calcolabili. La crisi può arrivare in qualsiasi momento”.

Quello che veramente preoccupa lo scienziato, però, è la situazione dei Campi Flegrei che, da decenni, mostrano un’attività vulcanica superiore al Vesuvio e ignorata dalla popolazione: “La vera novità degli ultimi tempi (2012) è quella che io e Lucia Pappalardo avevamo dedotto attraverso le nostre ricerche. Esiste un’unica camera magmatica, il magma è risalito molto velocemente ciò è di estrema pericolosità. Questo è accaduto a suo tempo e le strumentazioni di allora non se ne sono accorte. Per questo motivo il livello di allerta è salito a giallo ed è considerato un supervulcano molto pericoloso. La risalita del magma è rapida e per questo motivo è difficilmente monitorabile. Nel 2012 c’è stata un’eruzione mancata mentre si trivellava pericolosamente a Bagnoli”.

Lo studio dei due vulcanologi risalente al 2012 aveva già dedotto la risalita rapida del magma, confermato successivamente da un altro lavoro pubblicato nel 2015 su Scientific Reports/Nature group.

L’unica preoccupazione di Mastrolorenzo non è tanto l’attività vulcanica, quanto l’inattività delle istituzioni per prevenire una crisi con misure d’emergenza adeguate:I piani di evacuazione non esistono. – denuncia – Ci sono delle bozze, ma sul piano operativo non esiste nulla. La prevenzione è l’unica strada per la salvezza, perché se è vero che i fenomeni precursori potrebbero durare poco e poi dar vita ad una eruzione, così come terminare senza effetti, bisogna essere pronti a salvare 3 milioni di persone. Quando si innesta la crisi bisognerà prendere una decisione, evacuare oppure rimanere con il rischio che dallo stato di crisi si passi velocemente alla tragedia. Potrebbe anche verificarsi una evacuazione “falso allarme”, perché la crisi rientra ma appunto lì è una decisione di protezione civile. Ci sono in ballo vite umane. Il cittadino ad oggi non sa cosa deve fare, non esistono esercitazioni.”