Il tuo ricordo resterà per sempre nel cuore di chi ti ha amato, ciao Gennarì

Qualcuno ha detto che se succede è destino. Non convinciamoci di questo. È solo una bugia che mira a farci credere che non esiste un colpevole da combattere, né una ragione a ciò che ci accade. A 17 anni hai ancora troppe cose da fare: esperienze, viaggi, partite a calcetto con gli amici, errori. E nessuno — nessuno — può arrogarsi il diritto di decidere che il tempo è scaduto e che i tuoi miseri 17 anni sono troppi. Eppure è quello che è successo a Gennarino, qualche giorno fa; una domenica che avrebbe dovuto profumare di sugo e pasticcini, si è trasformata nell’odore insopportabile del sangue umano.
Un diavolo (perché così va definito) quella domenica si è permesso di farsi padrone della vita di Gennarino, scegliendo di fare morire con lui tutti i sogni, i pensieri, i sentimenti, i legami affettivi, i ricordi che aveva costruito nel tempo e il futuro che l’attendeva. È inconcepibile. Cos’è diventato l’uomo? Carnefice, assassino; diavolo. Per soldi, per orgoglio, per rancore, per sete di vendetta o di potere, per crudeltà. Mettere a tacere la vita di una persona con una facilità estrema, renderla inesistente, non è questione di destino e spesso nemmeno questione di caso: è questione di scelta, la scelta di bestie disumane che milioni di persone — tra cui Gennaro — sono costrette a pagare con la morte!

 

Il tuo ricordo resterà per sempre nel cuore di chi ti ha amato, ciao Gennarì.