Neurochirurgo napoletano chiamato dai francesi “sporco italiano”

Sempre più spesso ci sentiamo ripetere che se vogliamo un futuro dobbiamo andare obbligatoriamente via dalla nostra città, via dal nostro paese. L’esperienza di Marco Sgambati, un giovane neurochirurgo napoletano andato all’estero per lavorare, è iniziata il 26 agosto del 2011, quando, convinto che in Italia non ci fossero, per un neo laureato in medicina, prospettive di lavoro, si è trasferito in Francia. La sua esperienza ci fa comprendere come non sempre andare all’estero significa trovare un posto migliore “Mi resi subito conto che la sanità francese non stava molto meglio della nostra, anche 6 mesi per una visita specialistica; salari che noi a Napoli definiremmo medio bassi e molte prestazioni mediche a pagamento. Negli ospedali universitari tutto si basa sul lavoro degli specializzandi, a volte anche alle prime armi.

Ma non solo una sanità messa come, se non peggio, di quella italiana, ma anche razzismo. Marco, intervistato dal Corriere del Mezzogiorno, ha raccontato di quando prestava servizio all’Hospital Nord, dove non solo per lui e per altri specializzandi italiani era impossibile apprendere ed imparare, essendo favoriti solo quelli francesi, ma addirittura gli era negato assistere agli interventi in sala operatoria. Così, dopo essere stato definito dal primario “sporco italianoMarco ha deciso di cercare lavoro presso un’altra struttura. Ma l’unica possibilità gli era stata offerta da una clinica di Nantesmi proposero una truffa. Cercavano un medico compiacente per rubare soldi pubblici. Ovviamente non accettai e quello fu il mio ultimo giorno lì. Il 31 maggio rientrai a Napoli.

Tornato in Italia Marco Sgambati ha finalmente trovato lavoro a Latina dove, finalmente, può fare quello per cui ha studiato e sogna un domani di poterlo fare nella sua città.