Video. Siani: “Abbiamo bisogno di politici che non ci facciano ridere. Di un Maradona”

Il “Principe abusivo” di Alessandro Siani torna in scena (prodotto da Tunnel cabaret) e, stavolta, dietro il sipario del teatro Augusteo, richiamando la storia cinematografica che, due anni fa, godette di ampio successo.

Nel corso nella presentazione dello spettacolo (in programmazione dall’11 dicembre al 6 gennaio) a Castel dell’Ovo, l’attore napoletano ha alternato pensieri sulla città a quelli sulla politica, essendo imminenti le prossime amministrative. “Il problema è che a 60 anni mi ritroverò ancora Bassolino, afferma Siani, in vista della relativa candidatura, “oggi non si scelgono più i partiti politici, si scelgono le persone e i napoletani sono abbastanza scaltri e intelligenti per individuare la persona giusta da votare. Abbiamo bisogno di politici che non ci facciano ridere e al di là di De Luca, Bassolino e Renzi, c’è bisogno di un politico che cambi il volto di Napoli come fece Maradona”.

L’attore partenopeo, mentre si cimentava nella spiegazione dello spettacolo, il quale prevederà una scenografica tridimensionale e con molte innovazioni, rispondeva anche alle domande che esulavano il teatro: come per esempio su Sarri, l’allenatore del Napoli che Siani ha definito “umile” e giusto per la squadra.

Inoltre spiega il perchè del suo vivere a Napoli: “Non me ne sono andato da Napoli, non perché abbia trovato traffico ma perché c’è tutto. Non mi spiego perché la gente vada via per produrre film. Qui tutto è possibile. Se proprio devi fare un’ospitata, prendi il treno per Roma e Milano e poi torni. Le radici sono come un boomerang, puoi fare un giro lungo ma torni da dove sei partito”.

Presente all’evento anche De Sica, il quale partecipò già al lavoro cinematografico e si dice lieto di ritornare a Napoli: “Vengo in questa magica città fin da bambino, con mio padre. Durante le prove ho avuto il piacere di soggiornare in una piccola casa a Marechiaro. Impossibile non restare ogni volta conquistati da questi luoghi e  dalle persone che vi risiedono”. 

Il tour dello spettacolo non si ferma, tuttavia a Napoli, ma continuerà a Bari, Milano e Roma. E continuerà a raccontare la storia che tanto ha appassionato l’Italia tutta. L’Italia che, a quanto pare, fa ormai confusione tra rappresentanza politica e mondo calcistico, votandone addirittura gli innesti.