Napoli, l’ok del Comune per il forno crematorio: “E’ necessario superare ridicole credenze”

Dopo anni di attesa anche Napoli avrà il suo forno crematorio. La giunta comunale ha approvato la delibera grazie alla quale, con una spesa finale di 1.107.246,72 euro, sarà possibile ultimare i lavori del crematorio comunale, un servizio che poterà enormi vantaggi, come costi ridotti e maggiore pulizia nei cimiteri, e che darà a tante persone l’opportunità di poter trovare finalmente un’occupazione.

L’apertura di un impianto crematorio continua però a creare polemiche. Come dichiarato da Francesco Emilio Borrelli dei Verdi, sono in molti a non volerlo. Scaramanzia e “ceneri dei defunti sui panni stesi” sarebbero i motivi che causano ancora controversie:“E’ necessario superare le ridicole credenze che hanno impedito la costruzione di altri forni crematori che avrebbero creato posti di lavoro e ridotto i costi per chi ne fa uso. Mi auguro che non ci siano più casi come quello di Frattamaggiore di qualche mese fa, quando il progetto per la costruzione di un forno crematorio è stato bloccato per le proteste della gente, spaventata da gente che parlava di ceneri dei defunti che si sarebbero posate sui panni stesi”.

La cremazione, sempre secondo Borrelli, andrebbe invece sostenuta anche per contrastare la criminalità e difendere l’ambiente: “La cremazione non solo è un atto di civiltà ma anche un modo di difendere l’ambiente ed evitare il proliferare delle bombe ecologiche nei cimiteri, senza dimenticare che la gestione dei servizi cimiteriali, spesso, sono finiti nelle mani poco pulite della camorra e con la cremazione si ridurrebbe il raggio d’azione in cui possono inserirsi i malavitosi”.

Inoltre più crematori ridurrebbero di molto i costi: “Attualmente ci sono pochi impianti e la cremazione è particolarmente costosa, visto che si aggira sui 7/800 euro a salma. Se ai due impianti di Cava dei Tirreni e Montecorvino Pugliano, entrambi in provincia di Salerno, se ne aggiungessero altri, i prezzi si abbasserebbero anche del 60% e fornirebbero lavoro sui territori. Bisogna lavorare per ridurre i costi per la cremazione in Campania che andrebbe invece favorita anche per risolvere l’annoso problema della mancanza di loculi e dare un colpo al mercato illegale di spazi dove poter seppellire i corpi dei propri cari. E’ da lodare, quindi, l’impegno del Comune di Napoli che ha dato il via libera definitivo alla realizzazione del forno crematorio comunale, una conquista di civiltà che bisognerebbe fare anche in altri comuni”.