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Il bagnasciuga? Non è sulla spiaggia come dice Mussolini. Ecco dov’è realmente

L’estate è ormai alle porte e in molti si stanno già organizzando per godere al meglio di questi mesi di sole e relax, nonostante il recente aumento dei prezzi che ha coinvolto i servizi balneari. Milioni di italiani non vedono l’ora di poter rilassarsi in spiaggia, in particolare sul bagnasciuga…o forse no? Proprio sulla parola bagnasciuga si cela una storia molto interessante. Più o meno tutti, nel linguaggio corrente, la utilizziamo per indicare quel lembo di terra su cui sbattono le onde.

Un uso improprio della parola però, perché in questo caso è più corretto utilizzare il termine battigia. Il termine proprio di bagnasciuga infatti, citando la Treccani, è quello di “Nelle navi, zona della superficie dello scafo compresa tra le linee d’immersione massima e minima, quindi alternativamente bagnata e asciutta per le eventuali variazioni d’immersione dovute al carico o ad altre cause“.

Ma nel suo secondo significato, quello più improprio, c’è proprio quello della parte di spiaggia bagnato dal mare. Da dove deriva esattamente questa accezione? Dobbiamo ritornare indietro di oltre 70 anni fa, precisamente al 24 giugno del 1943. Lo scenario è quello della seconda guerra mondiale, e precisamente in Sicilia, dove sarebbe avvenuto lo sbarco degli alleati il successivo 10 luglio.

Benito Mussolini, proclamò un discorso che sarebbe divenuto celebre proprio per questo uso improprio del termine bagnasciuga. Il leader fascista affermò con forza ogni tentativo di opposizione allo sbarco alleato, che sarebbe stato “congelato su quella linea che i marinai chiamano bagnasciuga“. E il suo discorso verrà poi ricordato proprio come “il discorso del bagnasciuga”.