Nello spazio concessogli, De Magistris ha difesa la città dalla violenza scatenatasi con l’arrivo di Salvini: “I diecimila in piazza sono stati una bella pagina, nel giorno del comizio. Quel corteo avrebbe dovuto concludersi con una sonora pernacchia. Abbiamo fatto di tutto per evitare che la situazione potesse degenerare, la responsabilità non può essere attribuita al sindaco di Napoli. E la città è parte lesa di tutto questo. Dove c’è Salvini c’è sempre violenza”.
Poi il sindaco ha continuato così: “Io populista? Non mi offendo. Salvini ha governato il Paese con i poteri che hanno oppresso le autonomie, quelle che io voglio invece valorizzare. Se populista significa strumentalizzare le ansie per produrre fascismi, alzare filo spinato, io non lo sono. Se significa connettersi con il popolo e dare voce a chi non l’ha mai avuta, non mi offendo. A Napoli c’è un’esperienza di popolo, se si vuol usare questo senso allora è un’esperienza populista. Salvini non è il nuovo, ha governato con Berlusconi, ha tagliato le risorse ai comuni. Napoli è sicuramente un’esperienza nuova, dove cerchiamo di coniugare rivoluzione e affidabilità di governo”.
Poi è la volta del leghista, che come sempre non le manda a dire: “De Magistris è un poveretto. Ho sentito l’intervista a questo signore, una mezz’oretta inutile per il mio punto di vista. Non do giudizi, lascio giudicare a chi è davanti al televisore. Non so cosa gli ho fatto di male, se gli appaio in sogno o meno. Sono molto preoccupato per i tanti napoletani che hanno problemi veri. Invito tutti quelli che hanno sentito questo signore parlare per mezzora a interrogarsi per capire se quest’uomo può governare il paese. Ringrazio Minniti. Le posizioni della Lega possono piacere o no, ma in democrazia tutti possono parlare”.
Poi la promessa di tornare al Sud, Napoli compresa: “Tornerò a Napoli. Entro maggio sarò a Palermo, a Bari tra quindici giorni, poi a Frosinone, L’Aquila, Roma e Salerno. Napoli fa parte dello Stato, non c’è una legge speciale che vieti a Salvini di andare a Napoli”.
Un confronto-scontro che ha fomentato una situazione già incandescente. A quando il prossimo duello? Il ring è già prenotato…
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