Un dato che premia, una volta tanto, le politiche che sono state poste in essere nel cercare di rilanciare a 360° questa porzione di costa ( supera appena i 30km) che fino a pochi anni fa era usata come termine di paragone negativo per le politiche ambientali in ragione di una serie di scelleratezze, poste in essere con il silezio-assenso delle istituzioni, che avevano completamente deturpato un tratto di costa celebrato fin dall’antichità per la bellezza delle acque e dei paesaggi e fino agli anni 80′ rinomato per la sua biodiversità e per le sue pinete. Nel corso degli anni invece i dati relativi alla rilevazione della salubrità delle acque sono progressivamente aumentati, fino a raggiungere nel corso del 2017, risultati insperati anni addietro. A fronte di questi dati positivi c’è, purtroppo, da fare i conti con i pregiudizi di tanti potenziali turisti e delle tante diffidenze maturate nel corso degli anni nei confronti nel litorale casertano, e domizio in particolare.
Indubbiamente il percorso per il rilancio di questo tratto di costa è ancora lungo ma un primo passo è stato fatto e adesso bisogna perseverare in questa direzione, i tempi sono maturi, le istituzioni e le (tante) realtà ricettive che si stanno facendo conoscere ed apprezzare lasciano intravedere una flebille speranza affinchè si possa tornare ai fasti di una volta, creando uno sbocco lavorativo per i tanti, troppi, giovani che stanno abbandonando questo territorio da troppo tempo dimenticato da tutti