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Elias si racconta: “Dio mi ha fatto venire qua. I Napoletani sono…”

L’aria da scugnizzo napoletano, il sole negli occhi e un sorriso contagiosissimo. Elias è un ragazzo rumeno di 26 anni, che ha realizzato il suo più grande sogno: incidere un singolo tutto suo. “Napoli dint”o core”, così si chiama la sua prima canzone, online da pochi giorni, ma sta già riscuotendo un grande successo.

Ai microfoni di Vesuvio Live, Elias ha raccontato la sua storia: “Sono 10 anni che vivo a Castellammare di Stabia, mi dicevano che era una bella zona e che avrei potuto lavorare. Ho sempre voluto cantare. Io cantavo già in Romania ma qui ho imparato da solo a suonare la chitarra. Sono diventato un artista di strada, ambientandomi piano piano. Ho fatto sempre solo questo, guadagnavo 20, 30 euro e li mettevo da parte per l’affitto e le altre cose”.

Due anni fa, la svolta: insieme ad un altro autore ha scritto il testo della canzone, poi Valentino Voice ha prodotto il video.

La canzone è un inno a Napoli, che lo ha accolto senza giudizi né pretese, perché Napoli rende figli tutti quelli che la amano: “Qui a Napoli c’è un’opportunità per tutti. Come Napoli non troverò nulla, qui con me si comportano tutti bene, voglio restare qua per tutta la vita. Mi sento napoletano, i napoletani sono generosi. Se chiedo a qualcuno qualcosa me la dànno, subito ti dànno una mano”.

Elias strimpella la chitarra da pochi anni, ma la voce ha imparato a scaldarla quando era un bambino. Papà ingegnere, mamma casalinga, 9 fratelli, ma anche la libertà di decidere cosa fare della sua vita. A tavola pane e sogni, da sempre: Già a 5-6 anni sapevo cosa volevo fare, sapevo di dovermi trasferire, poi Dio mi ha fatto venire qua”.

Il singolo, però, è solo l’inizio di un percorso in salita. Elias spera di trovare un lavoro serio, lasciare la strada per progetti più stabili: “Voglio finire il cd, voglio diventare un cantante, m’aggio sfasteriato ‘e stà mmiezo â via”.

Il napoletano gli piace, eccome, e addosso gli sta pure bene.

Gli italiani (purtroppo) sguazzano ancora tra pregiudizi e luoghi comuni, e quelli sui connazionali di Elias sono sempre nella top ten dei più abusati, ma lui non accusa il colpo: “Non mi interessano, pure se mi dicono qualcosa nun me ne fotte proprio”.

La fidanzata? Neanche a dirlo, la vuole napoletana: “È normale, mi piacciono di più le donne napoletane”.

Uno stralcio della canzone è interpretata da Mikone, un rapper di Scampia. Elias, ormai napoletano d’adozione, sa bene che a in quella zona di Napoli (ma non solo) c’è una piaga che si chiama camorra, a cui molti ragazzi si piegano pur di riempire le tasche. Ma i suoi sacrifici in strada, i suoi studi, la sua faccia pulita, sono la prova che c’è sempre una seconda via, quella dell’onestà: “Ci sta, a quei ragazzi dico che devono lasciare questa miseria e cambiare un po’ la loro vita, perché non andranno bene se faranno questa cosa”.

Elias emana una luce particolare, le sue parole sono come brecce al cuore. Nel suo sguardo la semplicità propria della nostra terra e una positività da far invidia. Sul cammino della sua vita tante difficoltà, nel futuro ancora tanti “se”, eppure nei suoi giorni non c’è tristezza: “Ho sempre creduto nel mio sogno, la mia candela è sempre accesa. Ci credo pure se domani non mangio, ci credo sempre in me, perché so di avere un dono”.