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‘Ndrangheta e biglietti della Juve: chiesti 2 anni e mezzo per Agnelli

Dopo un’estate intera, è ripartito al Tribunale federale nazionale della Figc il processo sportivo alla Juventus e, tra gli altri, al suo presidente Andrea Agnelli. Dopo aver testimoniato al processo di Torino ‘Alto Piemonte’ e poi innanzi alla Commissione Antimafia, Agnelli era stato deferito dalla Procura federale per la presunta violazione degli articoli 1 bis (lealtà sportiva) e 12 (rapporti con i tifosi), con lui deferita anche la Juventus per responsabilità diretta.

Due anni e mezzo di inibizione da infliggere al presidente della Juventus, Andrea Agnelli, per i suoi rapporti non consentiti dal regolamento con gli ultrà bianconeri: e’ questa – apprende l’ANSA da fonti qualificate – la pena che il capo della procura Figc, Giuseppe Pecoraro, ha appena richiesto al tribunale federale nazionale nel processo a porte chiuse per la vicenda ‘ultrà e biglietti’.

Secondo il procuratore federale, Giuseppe Pecoraro, il presidente della Juventus avrebbe autorizzato la fornitura di abbonamenti e biglietti in numero superiore al consentito, favorendo così il bagarinaggio, e partecipato ad incontri con ultras, tra cui Rocco Dominello, imputato (e successivamente condannato dal Tribunale di Torino) al processo ‘Alto Piemonte’ per legami con la criminalità organizzata.