Il questore di Napoli, Antonio De Iesu, ai microfoni de “La Repubblica” ha lanciato l’allarme (“qui ci sono migliaia di persone che si concentrano in aree ristrette aggregandosi nei vari quartieri, e spesso è un mix esplosivo. Un problema sociale. Siamo di fronte a un’evoluzione nel modo di stare insieme”), a Napoli la movida è sempre più violenta e va regolamentata in qualche modo. Il weekend appena trascorso si è macchiato di sangue con ben 4 accoltellamenti avvenuti in città nel giro di 12 ore, uno dei feriti sta lottando tra la vita e la morte.
Si tratta di un 30enne residente nella zona del Vasto (nei pressi di piazza Garibaldi), accoltellato però a piazza del Gesù. E’ ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di Rianimazione del Loreto Mare, dove è arrivato quasi morto, a causa di un fendente che gli ha reciso la giugulare. E’ successo sabato notte, come l’altra aggressione, ai danni di un 16enne: il ragazzino si è presentato nella notte ai carabinieri raccontando di essere stato aggredito e poi ferito da quattro malviventi lungo il corso Amedeo di Savoia.
Gli altri due accoltellati sono un 24enne, aggredito anche lui a piazza del Gesù e un 17enne, preso d’assalto sul lungomare di via Partenope: “Stavo guardando la partita del Napoli in un locale della zona – ha raccontato ai carabinieri, come riporta Il Mattino- quando sono arrivati in dieci: tutti giovanissimi: uno di loro ha cacciato dalla tasca un coltello e mi ha ferito alla schiena”.
La situazione è critica, e si rischia, ad ogni weekend, di dover fare un bilancio di aggressioni e sangue. Servono provvedimenti urgenti, va limitato e controllato l’uso di alcool per i più giovani, senza aspettare che accada una tragedia più grande.