“Ci troviamo di fronte a un esercito di «ragazzi contro» che hanno smarrito il senso della relazione con gli altri, incapaci come sono di riconoscere le proprie emozioni e che non sanno guardare l’altro negli occhi e neanche provare orrore, per l’orrore che essi stessi hanno generato. A Napoli come a Milano, come a Parigi. Non è un problema locale. C’è una emergenza non-solo-criminale ma di comprensione, di necessità di capire cosa accade nella mente di questi minori”.
“[…] Qualcuno ha frainteso il mio impegno di queste settimane – in questo silenzio di proposte concrete che ci circonda, rotto solo dal frastuono della bagarre per la formazione delle liste elettorali – e ha letto nel mio genuino impegno di madre ferita quello di un candidato credibile. O, forse, spendibile. Proposte alle quali ho risposto con decisione: «No, grazie!». Perché sono realmente convinta che questa città abbia bisogno, innanzitutto, di donne e di uomini di buona volontà, di progetti concreti […]”.